La Juventus è alle prese con la sua rifondazione e ha quindi deciso di riportare a casa una sua storica bandiera
La Juventus esce ridimensionata dalla sfida di Champions League contro lo Stoccarda, una serata che lascia poche note positive e numerosi interrogativi. Di fronte al proprio pubblico, i bianconeri hanno offerto una prestazione ben lontana dalle aspettative, concludendo la gara con una sconfitta significativa, non tanto per il risultato quanto per il modo in cui è maturata. Lo Stoccarda ha imposto il suo gioco a Torino, dominando in ogni aspetto e dimostrando una superiorità evidente.
Per Thiago Motta e il suo gruppo, il cammino di crescita si preannuncia ancora lungo e complesso. Le prime due partite europee avevano generato un po’ di ottimismo, alleviando in parte le difficoltà del campionato in fase realizzativa, ma la sconfitta contro i tedeschi ha riportato in luce le fragilità di una squadra che fatica a imporsi anche a livello internazionale. Sebbene infortuni e assenze abbiano inciso, è altrettanto evidente che il divario tecnico e tattico emerso contro lo Stoccarda non può essere spiegato solo con queste assenze.
Per uscire da questo periodo di empasse, la Juventus ha deciso di affidarsi al così detto “DNA Juventus“, riportando a casa uno dei maggiori simboli della juventinità.