Sette partite, quattro gol e un assist: la stagione di Dusan Vlahovic è iniziata decisamente in positivo. Eppure non sono mancate le critiche, così come i consigli, come quello arrivato da un ex calciatore.
Simbolo di un nuovo ciclo bianconero, Dusan Vlahovic è ciò che è rimasto di un passato reparto offensivo a cui la dirigenza della Juventus ha voluto dare fiducia. Esclusi Arek Milik, fermo ancora ai box per l’infortunio rimediato con la sua Nazionale, e Kenan Yildiz, campione pronto a vestire la 10 ora e nel futuro.
Di certo il serbo ex Viola resta l’osservato speciale di ogni stagione. Tante sono su di lui le aspettative, che in passato hanno procurato non poche critiche al numero 9 bianconero. C’è chi lo ha accusato di non essere più quello di Firenze, o chi ancora lo ha trovato un semplice abbaglio di una carriera ancora in fiore.
Ciò che è certo è che DV9 ha compreso subito il peso della maglia che ha indossato e si è rimboccato le maniche per smentire tutte le cattive voci. Come? Riprendendo a fare ciò che più preferisce: segnando. Quel che sembra mancare ancora al classe 2000, però, è la costanza e la capacità di saper dosare meglio le emozioni in campo. Come ha fatto notare anche l’ex attaccante, pronto a dare un consiglio a Vlahovic.
Vlahovic, senti il consiglio!
Come un padre che da consigli ad un figlio, a intervenire sulla questione Vlahovic ci ha pensato l’ex attaccante della Roma, Roberto Pruzzo, ospite ai microfoni di Radio Radio.
Il trascinatore dello Scudetto giallorosso dell’83 ha commentato lo stato di salute della punta bianconera alla luce della doppietta di sabato scorso contro il Genoa:
“I due gol sono un segnale importantissimo, soprattutto per la squadra. Il mestiere dell’attaccante è gratificante, fare gol è bello, ti mette in luce, ma i problemi arrivano quando le reti non arrivano, ti senti responsabile dei risultati negativi della squadra, perché i compagni giocano per te e tu non riesci a concretizzare quello che stanno creando. Sono segnali importanti anche per gli allenatori, è arrivato al momento giusto, quando stavano venendo un po’ meno le certezze di Thiago Motta. Io su Vlahovic ne ho sentite di tutti i colori, gente che crede sia meglio cederlo, che sostiene guadagni troppo, mentre lui è comunque lì a cercare di dare il meglio“.
Poi, il consiglio, ovvero imparare a dosare le energie. Così può arrivare la continuità del gol:
“I momenti no capitano, è normale anche per campioni di questo calibro. Credo che lui sprechi troppe energie nel voler segnare a tutti i costi, nel voler spaccare tutto, e quando non succede va nel pallone, questa grande voglia a volte lo limita. Da attaccante ad attaccante mi verrebbe da dirgli: “Stai calmo, gioca tranquillo, per i compagni, e vedrai che farai 20 gol a stagione“.