Thiago Motta può sorridere per un particolare dopo Juventus-Napoli: i numeri non mentono e sono lì a testimoniarlo
Il big match della quinta giornata di Serie A, quello tra Juventus e Napoli, è terminato 0-0. Un punto a testa che, se da un lato accontenta entrambe le formazioni, dall’altro non può lasciare pienamente soddisfatti. Antonio Conte ha cambiato modulo ed ha conquistato un buon punto per gli azzurri che continuano a stare davanti in classifica alla Juve.
Per Thiago Motta, invece, si tratta del terzo 0-0 consecutivo. La difesa è blindata ermeticamente, con i bianconeri che in questo campionato non hanno ancora subìto reti. Il risvolto della medaglia, però, è rappresentato da un attacco con le polveri bagnate, al limite dell’evanescente.
Vlahovic è stato sostituito nell’intervallo e Weah, scelto al posto del centravanti serbo, non ha certo offerto una prova memorabile, anzi. D’altronde il fglio d’arte non è certo una prima punta e ieri ha mostrato tutti i limiti nel giocare in un ruolo che non gli appartiene. Insomma, in attesa di riavere a disposizione Arek Milik, Thiago Motta dovrà trovare nuove contromosse per sopperire all’assenza di reti all’attivo.
Juve, Bremer da non credere: ecco cos’è successo ieri
Se l’attacco toglie il sonno a Motta, come dicevamo, non si può dire lo stesso della difesa. L’assenza di Gatti è stata ininfluente anche per la prestazione da top player assoluto di Gleison Bremer. Il difensore brasiliano è stato pressocché insuperabile ed ha annullato senza sé e senza ma forse l’uomo più temuto tra gli azzurri insieme a Kvaratskhelia, Romelu Lukaku.
Il brasiliano ha messo insieme una prova solida come dimostrano i numeri. Ben il 95% dei passaggi precisi, 4 su 5 duelli aerei vinti, 4 su 4 duelli vinti con i piedi, 98 tocchi di palla totali, ben 79 passaggi completati, quattro intercetti e tre falli subiti.
Insomma numeri che sono stati riconosciuti anche dal premio di migliore in campo per il difensore brasiliano che può essere considerato come il leader difensivo della Juve di Motta. Un bel modo, peraltro, per festeggiare la prima volta con la fascia da capitano al braccio finita proprio all’ex Torino per le assenze contemporanee di Danilo e Gatti.