Alessandro Del Piero è tornato a parlare in merito a un suo ritorno alla Juventus e ha anche svelato un retroscena sul 2006.
Alessandro Del Piero ha legato indissolubilmente il suo nome alla Juventus. Arrivato dal Padova nell’estate del 1993 all’età di 19 anni, altrettante sono state le stagioni con la maglia bianconera addosso. Tra alti e bassi, la storia d’amore che ha legato Pinturicchio alla Vecchia Signora è senz’ombra di dubbio tra le più romantiche del calcio nostrano.
La rapida ascesa, gol all’esordio in Champions League contro il Borussia Dortmund, il trionfo nella finale di Roma il 22 maggio 1996, il gol nella finale dell’Intercontinentale contro il River Plate fino al grave infortunio contro l’Udinese nel 1998. La lesione del legamento crociato anteriore e posteriore al ginocchio sinistro ha condizionato irrimediabilmente la sua carriera.
La Juventus, però, non l’ha mai abbandonato, l’ha aspettato e lui ha ricambiato il favore nell’estate del 2006 caratterizzata dal trionfo del quarto mondiale dell’Italia ma – in casa bianconera – dallo scandalo Calciopoli e quindi la retrocessione in Serie B. Dopo essere salito sul tetto del mondo, però, Del Piero non ha voluto abbandonare la sua signora ed è scesa con lei negli inferi prima di risalire in paradiso nel maggio 2012 con la vittoria del 30° scudetto.
Da allora le strade tra il campione di Conegliano e Madama si sono separate, ma il legame persiste e i tifosi continuano a sperare in un suo ritorno all’ombra della Mole. Di questo e non solo, ha parlato proprio Pinturicchio ai microfoni di CBS.
Alessandro Del Piero ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni della CBS in cui ha toccato vari temi: dal ritorno alla Juventus alla retrocessione in Serie B. “Tornare a Torino sarebbe davvero una storia meravigliosa da raccontare. Sì, mi piacerebbe. È il mio club. Penso che debba essere un qualcosa di naturale, che debba venire dalla Juve. Secondo me è un bene avere all’interno della società chi conosce bene la mentalità, i tifosi, ma non sono il tipo che decide.
Presidente? Hanno il loro presidente, ma vediamo cosa succede. La Juve è parte della mia vita, passo più tempo a Torino che nella città in cui sono nato. Ma se non dovesse succedere nulla, questo non cambierebbe quello che è già successo con i tifosi. Abbiamo scritto la storia insieme, una storia bellissima e incredibile. Non mi sono mai sentito ferito per una chiamata mai arrivata, quello no. A volte le cose cambiano, sono rilassato e molto concentrato in ciò che sto facendo.
Quello che è accaduto tra me e la Juventus in quel periodo è un’esperienza unica, senza precedenti per un giocatore. Diventare una leggenda della Juventus, giocare persino in Serie B, per poi tornare e vincere ancora. 19 anni sono davvero tanti”.
Del Piero ha poi continuato parlando proprio della scelta di rimanere nonostante la retrocessione nella serie cadetta. “Avevo preso questa decisione e andava bene così. Me ne sono assunto la piena responsabilità. L’esperienza in B è stata surreale, con una battaglia legale fuori dal campo e diverse penalizzazioni. È stata una lunga strada, ma alla fine della stagione è stato meraviglioso. Era tutto nuovo, anche il club è stato costretto a rinnovarsi”.
L’ex capitano della Juventus ha poi continuato dicendo che nel 2006, prima dei Mondiali, c’era stata la possibilità di lasciare la Vecchia Signora in un momento difficile a causa di Calciopoli. “Sono rimasto e non credo di aver preso la decisione sbagliata, volevamo tornare e vincere ancora. Ero felice di restare, ma anche per un senso di dovere verso la Juve che mi aveva dato tanto. Non volevo lasciarla in quelle condizioni, dovevo dimostrare qualcosa a me stesso, ai miei tifosi e alla mia gente”.