Juventus, l’ammissione di Arrivabene: doccia gelata e tifosi spiazzati

Arrivano le parole dell’ex amministratore delegato della Juventus Maurizio Arrivabene sul suo periodo in bianconero

La Juventus con l’arrivo di Cristiano Giuntoli l’anno scorso ha avviato un processo di rivoluzione dopo alcuni anni molto difficili a livello economico e sportivo. Il tutto è iniziato con l’acquisto di Cristiano Ronaldo, che però non ha fatto seguito ai risultati sperati soprattutto in Champions League.

I quarti di finale poi persi contro l’Ajax sono stati, infatti, il massimo raggiunto: troppo poco per un club che aspirava a essere stabilmente tra le migliori d’Europa. Inoltre, anche il Covid-19 ha inguaiato la situazione riducendo drasticamente i ricavi della Juve, come anche di tutte le altre squadre del mondo.

Quel che è chiaro, però, è che la campagna acquisti della Juve che vide anche l’arrivo successivamente di giocatori come Joao Cancelo, Emre Can e il ritorno di Bonucci – l’anno dopo arrivò anche De Ligt – non portò i risultati sperati.

E Maurizio Arrivabene con il suo approdo in società si ritrovò con una situazione molto difficile da gestire. Sono arrivate le sue parole al Corriere della Sera: “Il Covid ha complicato le cose, ho iniziato il mio lavoro da dirigente nel luglio 2021 trovando una situazione pesante a causa degli investimenti precedenti“.

Le parole di Arrivabene sulla situazione economica della Juve

Prosegue Arrivabene: “Ovviamente la pandemia aveva aumentato i problemi, i costi dei contratti erano molto onerosi e avevano creato una situazione piuttosto difficile. Che dovevo fare, andare in tv dicendo che avevamo sbagliato a spendere troppo? Vi immaginate la reazione dei tifosi e dei media? Mi sono rimboccato le maniche in silenzio e ho iniziato a lavorare. Quell’anno con le vendite dei giocatori e gli arrivi solo di Kean e Locatelli facemmo un mercato morigerato, subendo anche critiche“.

Arrivabene e la situazione economica della Juve
I retroscena di Arrivabene (LaPresse) Spazioj.it

Arrivabene ha poi sottolineato di credere nella giustizia per la questione plusvalenze e di sentirsi ancora oggi con Andrea Agnelli. La fine della presidenza di Agnelli non è stata uguale agli anni in cui sono arrivati una marea di titoli e anche due finali di Champions League.

Proprio quella è stata l’ossessione della Juve di qualche anno fa, che forse ha fatto fare al club il passo più lungo della gamba. Soprattutto perché il Covid ha complicato le cose per diversi anni e ancora oggi le casse della Juve ne pagano le conseguenze. Non resta che attendere per capire se Giuntoli riuscirà a risollevare le sorti del club bianconero ritornando a essere dominante.

 

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