La Juventus ritorna alla vittoria ma la performance dei bianconeri contro il Frosinone non convince. Allegri ancora una volta sul patibolo.
Contro il Frosinone era necessaria una grande Juve. Una grande Juve per mettere in tasca i tre punti ma, soprattutto, per risollevare il morale di una squadra che sembrava aver perso tutta la grinta mostrata fino a questo momento in stagione. A partire dal pareggio con l’Empoli, infatti, i bianconeri si erano avviati verso un lento declino, coronato dalla sconfitta nel derby d’Italia contro l’Inter.
Poi la sconfitta contro l‘Udinese subita di corto muso e infine il pareggio per 2-2 contro il Verona. La Juventus sembrava ormai finita dentro un loop di risultati negativi dal quale non riusciva ad uscirne più. Anche la gara contro il Frosinone era destinata a concludersi con un pareggio che per i bianconeri avrebbe significato l’ennesima batosta. Se non fosse stato, però, per il gol di Rugani, che ha regalato alla Vecchia Signora una vittoria in extremis.
Tanta gioia per i giocatori che sono corsi ad abbracciarsi sul finale di gara, lasciandosi andare a dei festeggiamenti che significano anche un tentativo di uscita da un momento buio che i ragazzi di Massimiliano Allegri vogliono lasciarsi alle spalle.
Nonostante i tre punti, però, la Juventus non convince. La vittoria contro il Frosinone non riesce infatti a cancellare le pessime prestazioni dei bianconeri. Compresa quest’ultima nella quale la vittoria è giunta appena per un soffio, altrimenti oggi si starebbe commentando l’ennesimo risultato negativo.
Ritorna così sul patibolo Allegri e le sue scelte di gioco. A commentare l’andamento dei bianconeri e il modus operandi di Allegri è stato Beppe Bergomi, ex difensore campione del Mondo nel 1982 e attualmente commentatore per Sky. Queste le sue parole:
“Se vuoi programmare devi chiarire subito il suo futuro. Il tifoso oggi il risultato se lo fa andare bene però da quello che percepisco ha voglia di gioco e io sono risultatista da sempre. In o out? Forse non è più sufficiente il fatto che Giuntoli lo abbia confermato e lui vuole rimanere, perché la gente vuole vedere qualcosa di diverso, per me è importante il risultato ma se lo fai attraverso un gioco che può piacere alla gente e alla società, tirare fuori il meglio dei giocatori e alcuni sono cresciuti e altri no. Devi scegliere tra i tifosi e l’allenatore e poi te ne assumi la responsabilità”.
Bergomi poi si sofferma anche su Federico Chiesa e sul motivo del suo scarso rendimento, da imputare, secondo l’ex difensore, al modulo di gioco adoperato dal tecnico livornese: “Chiesa non gioca bene nel 3-5-2 e inevitabilmente si allarga”.
Tante, insomma, le colpe imputate al tecnico della Juventus, ma anche un avviso per il futuro: la dirigenza della Vecchia Signora dovrà prendere decisioni ferme e nette, tenendo conto anche di un malcontento dei tifosi che si fa sempre più evidente. “Vincere è l’unica cosa che conta”, è vero, ma basterà?
This post was last modified on 27 Febbraio 2024 - 17:43