Di seguito sono riportate le prima parole di Andrea Agnelli dopo l’addio alla Juventus per il caos plusvalenze e Superlega
La Juventus è concentrata a fare bene sul campo. Attualmente è prima in campionato con cinquantadue punti, anche se bisogna ricordare che l’Inter, seconda in classifica con cinquantuno punti, ha una partita in meno a causa della Supercoppa Italiana.
I bianconeri domani, 27 gennaio, alle ore 18:00, dovranno affrontare l’Empoli a Torino per la ventiduesima giornata di campionato.
Sul fronte mercato, la Vecchia Signora continua ad osservare per studiare le possibili mosse che si possono venire a creare dopo l’arrivo del difensore Djalò. Per la squadra di Allegri, sembrerebbe, che il periodo nero dell’anno scorso sia davvero passato.
Andrea Agnelli rompe il silenzio dopo il caos Superlega e l’addio alla Juventus per il caos plusvalenze con un’intervista rilasciata al Financial Times dove parla proprio del progetto dedicato al nuovo campionato europeo.
Di seguito sono riportate le sue parole:
Proprio inerente alla Superlega, Andrea Agnelli ha dichiarato che lui non ha puntato una pistola alla testa di nessuno, soffermandosi quindi sui club che prima hanno aderito e poi si sono tirati indietro. Infatti, afferma che tutti hanno firmato liberamente, forse alcuni più coscienti di altri.
Ha continuato l’intervista parlando anche del Fair Play Finanziario dicendo che questa è una risposta ai problemi che il calcio ha avuto e continua ad avere ovvero l’instabilità finanziaria, la sostenibilità finanziaria e la polarizzazione.
Sulla possibilità di una piccola ricostruzione con il rapporto di Ceferin risponde che la sua sensazione è che il tempo sia un gentiluomo e che di conseguenza spera che le cose probabilmente prima o poi andranno bene. In caso non dovesse essere così, afferma ancora una volta che la sua coscienza è super pulita.
Alla domanda sull’acquisto di Cristiano Ronaldo afferma che è stata una buona mossa. Inoltre, dichiara che sicuramente con Ronaldo e senza la pandemia sarebbe stata un’altra storia.
Sul caso plusvalenze dichiara che lui resta convito che tutto quello che hanno fatto, lo hanno fatto secondo le regole e quindi secondo gli standard finanziari.
Conclude la sua intervista soffermandosi sul problema finanziario del calcio. Infatti, Agnelli dichiara che da quando il calcio si è trasformato da gioco in business, non ha evoluto la sua governance per governare il business. Per lui bisogna dire con certezza che la maggior parte dei club perde soldi. Di conseguenza questo vuol significare che o tutti sono incompetenti oppure il sistema ha qualche carenza.
This post was last modified on 27 Gennaio 2024 - 16:54