Le recenti dichiarazioni dell’ex giocatore del Milan hanno mosso molte critiche. La sua è un’accusa diretta alla Juventus
Quando una squadra vince con continuità, è sempre soggetta a critiche. Lo sa bene la Juventus che nel corso degli anni è sempre stata al centro di forti critiche dove si è sempre cercato di vedere il marcio. I gravi errori fatti negli anni dal club ci sono e non possono essere cancellati, ma è chiaro che spesso si è cercato più volte di gettare ulteriore fango sulla Vecchia Signora, magari per cercare di destabilizzare l’ambiente.
È sempre difficile ammettere di essere più deboli e per questo motivo i numerosi successi della Juventus sono spesso stati screditati e avvicinati alla malafede. Ovviamente però c’è una grossa differenza se a fare queste insinuazioni non sono semplici tifosi di squadre avversarie, ma figure di spicco all’interno del calcio italiano.
Proprio per questo motivo nelle ultime ore hanno fatto molto discutere le dichiarazioni di Gianni Rivera, leggenda del Milan nonché primo italiano a vincere il Pallone d’oro. L’ex fantasista rossonero ha infatti mosso una pesante accusa nei confronti dei bianconeri e del periodo nel quale il suo Milan e la Juventus lottavano per lo Scudetto.
Rivera sicuro: “Con il VAR il Milan avrebbe tre Scudetti in più”
Il Pallone d’oro ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera e tra i temi trattati c’è stato anche quello relativo alla lotta Scudetto contro la Juventus, influenzata a detta sua dagli arbitri che hanno fatto di tutto per far trionfare la Vecchia Signora ai danni del Diavolo:
Ci fosse stato il VAR ai tempi il Milan avrebbe tre scudetti in più. Nel 1972 mi inflissero tre mesi di squalifica perché dissi che il sistema arbitrale voleva far perdere lo scudetto al Milan per farlo vincere alla Juventus e così andò a finire.
Le parole di Rivera sono ovviamente pesantissime e sono l’ennesimo affronto nei confronti della Juventus. Ancora una volta i Bianconeri si trovano al centro di polemiche che non possono fare bene ed è giusto che il club prenda una posizione. Questo perché a lanciare le ultime accuse non è stato un tifoso qualsiasi, ma un personaggio che ha scritto la storia del calcio italiano e mondiale. Una bordata in piena regola destinata a far parlare di sé, mettendo il campo ancora una volta – purtroppo – in secondo piano.