La Serie A vive un momento particolarmente difficile e la reazione della Juventus è una testimonianza molto importante
Nel mondo del calcio e soprattutto del mercato si è appena avuta una piccola ma importante rivoluzione per i club e le loro tasse. Infatti, si dovrà dire addio al decreto crescita, con lo stop ai benefici che avrà un peso notevole sulle casse delle società di calcio (e non solo). Questo per le squadre del nostro campionato significa che non potranno più contare sulle agevolazioni fiscali che prevedevano una riduzione importante sulle tasse per acquistare un giocatore proveniente dall’estero.
Mentre il governo ha deciso di cancellare anche la proroga di due mesi che garantiva le agevolazioni fiscali, i club non sono rimasti in silenzio affermando, soprattutto, che per il calcio italiano sarà un problema grave con una perdita di competitività rispetto alle società estere e il venire meno della possibilità di soffiare calciatori importanti alle concorrenti straniere. Infatti, in Italia, grazie a questo sconto sono arrivati tanti campioni come per esempio Lukaku, Leao, Pavard, Thuram, Rabiot, Pulisic, Chukwueze, Kvaratskhelia e Osimhen. Anche un loro eventuale rinnovo a partire dal 1° gennaio 2024 peserà di più nelle casse della società senza il decreto crescita.
L’obiettivo però del governo è quello di aiutare il calcio italiano soprattutto per valorizzare al meglio i vivai quindi i giovani giocatori italiani, ma anche un eventuale futuro aiuto per la Nazionale. Al contrario molti club hanno sottolineato come invece lo stop alle agevolazioni vada a danneggiare i vivai.
Il giornalista Paolo Condò è intervenuto su La Repubblica lasciando un commento sulle conseguenze dello stop al Decreto Crescita.
Secondo il giornalista “è grottesco sostenere che ne verranno danneggiati i vivai” visto che proprio dai vivai dovranno arrivare i giocatori che non sarà più conveniente ingaggiare dall’estero. Inoltre, ha continuato scrivendo che non è un caso che nel malcontento generale l’eccezione più significativa sia stata il silenzio della Juventus. Squadra molto meno toccata dal provvedimento grazie ai frutti che sta dando la sua politica dei giovani con la Next Gen.
Discorso molto simile a quello fatto dal mister Allegri in conferenza stampa che si è soffermato su come i bianconeri hanno lavorato molto sui giovani e che per questo motivo la società è serena sulle nuove novità. Un aspetto che nel futuro potrebbe avvantaggiare proprio la Juve rispetto a chi ha attinto a piene mani dall’estero con il Decreto Crescita.