Parole al veleno da parte dell’ex dirigente bianconero Luciano Moggi, intervenuto a difesa della Juventus dopo le accuse ricevute negli scorsi giorni da un noto esponente politico.
Se c’è una cosa a cui la Juventus è purtroppo abituata, queste sono le dichiarazioni contro di lei. Persone che nel pubblico e nel privato sono pronte a riportare in auge tutte quelle accuse che in passato sono state mosse alla società bianconera e che ora sono solo acqua passata.
Ma in questi giorni ci risiamo. I Bianconeri sono stati di nuovo vittima di quei cliché che da tanti anni le vengono attribuiti e che sembrano non volersi spostare dal loro conto. A difendere la sua Vecchia Signora è intervenuto ancora una volta il suo ex direttore generale Luciano Moggi. Colui che non ha mai messo da parte la sua voce e la sua persona pur di stare dalla parte bianconera. Generando, a sua volta, una ruota di altre polemiche contro la società torinese.
Su un episodio in particolare Moggi si è espresso. Quello che ha visto come protagonista un noto esponente politico italiano.
“Un cavaliere non lascia mai la sua signora”. Così ha sempre recitato il capitano bianconero per eccellenza, Alessandro Del Piero.
E a fare omaggio a questo motto ci pensa sempre, fra i tanti, anche Luciano Moggi, che non ci ha pensato due volte a commentare la frase del senatore Enrico Borghi “La Juve ruba da 50 anni, potremmo istituire una commissione d’inchiesta” pronunciata al TG1:
Le sue parole mi hanno fatto venire l’orticaria, la Juventus lo dovrebbe querelare. A furia di ripetere che la Juve ruba è diventata una realtà. Personaggi come lui vanno zittiti perché iniziano a rompere.
Il commento, rilasciato ai microfoni di Radio Bianconera nel corso di ‘Cose di Calcio’, non lascia alcun equivoco. Anzi: invoca le maniere forti. Quelle che, secondo l’ex dg andrebbero messe in pratica per interrompere finalmente una narrazione diffamatoria che viene fatta della Juventus da troppo tempo.
Il parlamentare di ‘Italia Viva’, sul proprio profilo X, non ha perso tempo a giustificarsi, definendo la sua battuta come ironica, ma soprattutto facilmente manipolabile all’interno di un servizio costruito ad hoc.
Parole che restano lo specchio di una narrazione che non da segni di interruzione ancora oggi. Ma che, piuttosto, non stenda a riprendersi con ancora più forza in circostanze come quelle dell’anno passato. Quando le vicende extra campo hanno dato adito ad antagonisti e tifosi avversari su ogni fronte. Minando l’autostima e la resa dei giovani bianconeri in campo, ma anche l’amore e la passione di un popolo intero.
This post was last modified on 7 Dicembre 2023 - 00:11