Perquisizione e nuova inchiesta: due indagati per l’affare con la Juventus

Altra svolta nella vicenda plusvalenze con la Vecchia Signora protagonista. Perquisita la sede di un altro club di Serie A

La scorsa stagione ha senza dubbio rappresentato una sliding door per la Juventus. Il caso plusvalenze ha tenuto banco per molti mesi e in questi mesi si è parlato più dell’extracampo, che di quanto accadeva sul terreno di gioco. Alla fine la stagione è terminata con un terzo posto a pari punti con l’Inter, che non ha però permesso ai Bianconeri di partecipare alla Champions League a causa di una penalizzazione di dieci punti e poi neanche alla Conference dopo l’esclusione di un anno da parte della UEFA.

Quest’anno è quindi un vero e proprio punto zero, dove si è voltata definitivamente pagina, anche dal punto di vista societario. Se lo scorso anno però a pagare è stata esclusivamente la Vecchia Signora, ora a rischiare sembrano essere anche altre squadre. Nei giorni scorsi infatti i militari della Guardia di Finanza avrebbero perquisito le sedi dell’Udinese.

Il principale motivo sembrerebbe essere l’affare relativo al passaggio dalla Juventus ai friulani da parte di Rolando Mandragora per ben 20 milioni di euro. A figurare tra gli indagati ci sarebbero adesso due importanti figure della società friulana.

Caso plusvalenze, perquisite le sedi dell’Udinese

Secondo quanto riportato dal Messaggero Veneto, nella giornata del 3 novembre ci sarebbe stato un vero e proprio blitz da parte della Guardia di Finanza, con la procura di Udine che avrebbe messo nel mirino l’affare Mandragora. Gli inquirenti avrebbero preso in considerazione tre diversi reati: falso in bilancio, ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità di vigilanza e dichiarazione fraudolenta mediante documenti falsi.

Juventus, perquisizione e nuova inchiesta
Affare Mandragora, perquisite le sedi dell’Udinese (ANSA) – spazioj.it

Al centro dell’indagine ci sarebbero quindi Franco Soldati, presidente del club, e Stefano Campoccia, vicepresidente. A far storcere il naso è stata in primis l’operazione da 20 milioni di euro, ritenuti non spettanti, ed anche il diritto di recompra presente nell’affare. Si pensa infatti che alla base dell’accordo non ci fosse in realtà un diritto di riacquisizione del cartellino del giocatore da parte della Juventus, ma in realtà un obbligo irrevocabile (Mandragora fu effettivamente riacquistato nella stagione 2020/21).

I legali della famiglia Soldato hanno però subito rilasciato un comunicato, dove viene chiarito che l’affare sia totalmente regolare e che tutto sia avvenuto alla luce del sole: “L’operazione di cessione dei diritti sportivi è regolare e tutte le appostazioni contabili riflettono movimenti di denaro realmente avvenuti“.

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