Durissimo il commento rivolto da Arrigo Sacchi nei confronti di Inter e Juve attaccate dall’ex allenatore rossonero
Juventus contro Inter è il derby d’Italia per antonomasia. Non solo perché fino a qualche anno fa rappresentava le uniche due squadre ad aver sempre preso parte al massimo campionato. Ma soprattutto perché divide un intero Paese, portando gli occhi su di sé soprattutto da parti terze.
Il prossimo 26 novembre, al rientro dalla sosta delle Nazionali i bianconeri, che al momento rincorrono i nerazzurri, affronteranno la rosa guidata da Simone Inzaghi proprio per conquistarne il primato. Una sfida che non assumeva così tanta importanza da anni. Partita che è iniziata ormai da settimane, con le due squadre che più volte non hanno risparmiato di tirarsi contro qualche frecciatina l’una contro l’altra.
Come detto però il fascino di tale sfida, avvicina anche altre componenti, che commentano circa il significato del match.
Juve-Inter: il duro commento di Sacchi
Meno di dieci giorni separano il pubblico dal grande match di questa prima partite di stagione che vede coinvolte Juventus e Inter. Prima contro seconda della classe.
Durante un’intervista di Sky Sport, rivolta ad Arrigo Sacchi in occasione della presentazione del suo nuovo libro, l’ex allenatore rossonero e dell’Italia, non ha risparmiato qualche frecciatina velata alle due società.
“Credo nei valori, in un paese che li ha sbagliati. Perché la furbizia non è un valore, se già non è disonesta“. Ha esordito l’ex Commissario Tecnico della Nazionale. Il tecnico ha fatto riferimento ai problemi di alcuni club, soprattutto legati al bilancio ed ha proseguito:
“Conta solo vincere, l’Unione Europea indica che la corruzione all’interno del continente è al 50% in Italia“. Ha aggiunto Sacchi, sottolineando di quanta troppa importanza venga data al risultato e meno al come venga raggiunto.
“Incide moltissimo sulla vita positiva, la nostra vita non è così positiva. Siamo un paese in cui cerchiamo di fare tattica, pochi sono degli strateghi, soprattutto nel calcio“. Ha proseguito l’ex allenatore che ha cambiato il calcio italiano e mondiale.
“I padri fondatori lo avevano pensato come uno sport di squadra offensivo, noi lo abbiamo trasformato in uno sport individuale e difensivo. Ma sono undici, non sappiamo contare. Cerchiamo di portare via sempre qualcosa“. Ha continuato Sacchi commentando il proprio dissenso su come sia cambiato in modo negativo lo stile di gioco rappresentato.
“Fare squadra in questo paese? Se metti tre persone fanno tre partiti diversi“. Ha concluso con una battuta di spirito l’intervento l’ex allenatore del diavolo che ha conquistato tutto con il suo calcio totale e rivoluzionario.