Dopo la sentenza inflitta a Fagioli, ora si attende quella che dovrà scontare Tonali.
Il Campionato di Serie A è ripartito dopo la sosta nazionali, sosta che ha regalato non poche emozioni in queste due settimane di stop; una delle principali telenovele che hanno caratterizzato questo momento di pausa è stata sicuramente quella legata al caso scommesse. Protagonista assoluto delle varie vicende è sicuramente Fabrizio Corona, che ha dato il via ad una serie di indagini sui calciatori della Serie A.
Dopo il caso Fagioli, gli inquirenti sono entrati a Coverciano in occasione del ritiro della Nazionale e hanno interrogato Tonali e Zaniolo. Altri nomi sono stati fatti dallo stesso Corona, ma quest’ultimi hanno querelato il re dei paparazzi.
Calcio scommesse, Zeman duro contro i provvedimenti presi
Il primo indagato dalla Procura di Torino per il caso calcio scommesse è stato Nicolò Fagioli, centrocampista della Juventus; per il giovane bianconero è già arrivata anche la sentenza: 12 mesi di squalifica, di cui solo 7 sul campo.
Per l’ex centrocampista rossonero Sandro Tonali, invece, la squalifica deve ancora arrivare ma si pensa che anche lui potrà patteggiare e avere uno sconto della squalifica, che per legge può durare fino ad un minimo di tre anni.
Relativamente a questo discorso, è intervenuto, durante la conferenza stampa di presentazione del match, Zdeněk Zeman, allenatore del Pescara:
Scommesse? Dobbiamo avere sempre qualche scandalo, altrimenti non saremmo in Italia. Il minimo della squalifica è di tre anni, ma in Italia non si rispetta. Se uno perde tre milioni un problema ci sarà. Poi si dice che sono malattie, ma i malati veri stanno da altre parti.
Parole forti quelle dell’allenatore ceco, che lasciano pensare a come lo stesso allenatore non sia d’accordo con questi patteggiamenti.