L’ex giocatore della Juventus rischia davvero tanto, ora è nei guai: è stato condannato a due anni di reclusione.
Non è un periodo facile in casa Juventus. Se i risultati in campo non sono proprio dei peggiori, con i ragazzi di Max Allegri che hanno riscattato delle sconfitte rivedibili (Sassuolo su tutte) e si sono portati al terzo posto in classifica, non si può dire lo stesso per le questioni extra campo.
Prima il caso Pogba, con il francese accusato di aver assunto del testosterone a seguito di un controllo effettuato dopo la prima giornata di Serie A giocata alla Dacia Arena contro l’Udinese lo scorso 20 agosto. Un caso doping che ha scosso il centrocampista francese e tutto l’ambiente juventino.
Poi si è passati al caos scommesse che ha coinvolto Nicolò Fagioli. Una vicenda che ha visto protagonisti diversi giocatori e che ha messo in allarme tutto il sistema calcio italiano. Il giovane centrocampista ex Cremonese ha però deciso di confessare e patteggiare: la sua squalifica di sette mesi scadrà il 19 maggio, dandogli la possibilità di giocare l’ultima di campionato contro il Monza.
Adesso, con le dovute proporzioni rispetto a due casi che hanno fatto parlare e non poco, è un ex Juventus a essere finito nei guai: si tratta di Mirko Vucinic.
Vucinic rischia grosso: condannato a due anni
La carriera di Vucinic è stata legata in maniera indissolubile alla Serie A: arrivato in Italia nel 2000, a 17 anni, il montenegrino l’ha lasciata soltanto nel 2014, per chiudere la sua carriera negli Emirati Arabi Uniti. Con le maglie di Lecce, Roma e Juventus ha collezionato 305 presenze nel massimo campionato italiano, mettendo a segno 96 gol complessivi, togliendosi anche la soddisfazione di vincere tre scudetti consecutivi dal 2011 al 2014 con la maglia bianconera.
Ma ora l’ex attaccante nato in Montenegro ha un serio problema da risolvere. Vucinic è stato condannato a due anni di reclusione a causa di una maxi evasione al fisco italiano. Il tribunale di Lecce lo ha infatti accusato di non aver dichiarato una cifra vicina ai 6 milioni di euro, guadagnata dal 2014 al 2017, anni in cui vestiva la maglia dell’Al-Jazira, club appunto degli Emirati Arabi Uniti.
Nonostante in quegli anni si trovasse in Medio Oriente, la sua residenza era sempre in Italia. Il giudice monocratico Valeria Fedele ha emesso oggi la sentenza in primo grado e ha riconosciuto il risarcimento nei confronti dell’Agenzia delle Entrate, costituitasi parte civile nel processo. Un guaio non da poco che rischia di rovinare la vita dell’ex giocatore juventino.