Una leggenda della Juventus e della Nazionale come Luca Toni sa bene quali caratteristiche deve avere un buon centravanti. Ovvero quelle di Vlahovic, che non avrebbe mai ceduto nello scorso mercato.
Quando a parlare è una istituzione del calcio nazionale, oltre che bianconero, non si può non stare ad ascoltare. Ed è quello che i tifosi della Juventus – ma non solo – hanno fatto con Luca Toni, campione del mondo nel 2006 e vero e proprio trascinatore di spirito.
E proprio sullo spirito, sulle caratteristiche tecniche e sulla leadership si è molto soffermato quando, sul palco del Teatro Lirico Giorgio Gaber, ha risposto a qualche domanda sul giocatore bianconero più chiacchierato della scorsa estate: Dusan Vlahovic.
Nel corso di una lunga intervista a Tuttosport, l’ex attaccante azzurro non ha negato la sua ammirazione per il serbo e non ha mai nascosto debba essere data a lui la giusta fiducia. E, soprattutto, i giusti palloni in area di rigore dove, adesso, ad aiutare è tornato un Federico Chiesa più in forma che mai.
Toni e la mancata cessione di DV9
Oltre ai consigli da veterano rivolti all’attaccante classe 2000, come quello di vivere meno la concretizzazione con meno rabbia e maggior spirito di squadra, Toni ha commentato la volontà di Vlahovic di rimanere alla Juventus:
Lui è voluto restare a Torino per cercare di vincere con la Juventus. Avere un giocatore con queste motivazioni aiuta tutti. Dusan sta capendo cosa vuol dire giocare per la Juventus, una maglia importante, pesante per tutti. Ma si sono già visti i miglioramenti rispetto a un anno fa.
Parole al miele che, chiaramente, hanno portato l’ex campione del mondo a sbilanciarsi anche sul possibile scambio Vlahovic-Lukaku. Uno scambio che Toni non avrebbe mai fatto, per due ragioni ben precise:
È un ragazzo giovane, un giocatore in crescita che ha voluto la Juventus. Un ragazzo che vuole crescere con questa maglia e vincere. Questi sono dei valori da Juventus.
Pochi gli attaccanti giovani e decisivi in giro per l’Europa. E Dusan Vlahovic, dunque, ha tutte le carte in regola per esserlo. E, soprattutto, per scrivere una gloriosa pagina di storia bianconera.