Intervento a sorpresa sul caso Agnelli. La Corte d’Appello della FIGC è intervenuta per rimodulare la pena all’accusato.
Ad agosto, la Corte d’Appello della FIGC si era espressa sul caso Andrea Agnelli. La pena era di 16 mesi di inibizione, la causa era la famosa “manovra stipendi” con agenti e calciatori nel periodo di pandemia. Da 16, si è poi passati a 10 mesi (e 40mila euro di multa e non più 60) dopo il ricorso dello stesso Agnelli, accolto in parte.
Agnelli, pena ridotta per l’indagine “manovra stipendi”: ecco i motivi
Si era passati da 16 a 10 mesi, ma le vere motivazioni non esistevano ancora. Ora, la stessa Corte d’Appello ha reso note tutte le comunicazioni in merito alla riduzione di pena per Andrea Agnelli.
“Non hanno inciso sul piano del rispetto degli impegni finanziari” la frase chiave, oltre che alla quasi giustificazione di una manovra portata in “piena pandemia“. La rimodulazione della sanzione quindi è stata sottolineata così: “Ora la pena è maggiormente equilibrata rispetto a quanto concordato dalle difese con la Procura federale nei patteggiamenti della società e degli altri dirigenti“.