A pochi giorni dalla sfida con l’Empoli Weah accende l’ambiente con alcune dichiarazioni rilasciate in un’intervista.
Timothy Weah è approdato alla Juventus quest’estate come unico e vero grande acquisto. L’attaccante si è subito inserito durante il ritiro scalando le gerarchie di Allegri e conquistando una maglia da titolare già alla prima di campionato.
Motivo di grande orgoglio per lui che in un’intervista a La Gazzetta dello Sport ammette: “Ne sono davvero felice, onestamente! Significa che la società ha creduto davvero tanto nelle mie qualità. Da piccolo avevo due sogni: giocare il Mondiale, emozione che ho già potuto vivere, e diventare un grande calciatore. L’approdo alla Juventus mi rende consapevole di aver raggiunto anche questo traguardo”.
Il cognome che lo accompagna è di grande auspicio ma anche di grande peso e lui lo sa. Legato al padre George per un amore condiviso per il calcio e una stima incalcolabile, Timothy ha conservato la sua prima maglia da titolare alla Juventus per regalarla proprio a lui.
Un grande rapporto, quello con il padre che ha solo parole di conforto e di sicurezza per il figlio: “Mi ha solo invitato a restare tranquillo e a divertirmi in campo. La sua rete contro il Verona, con una cavalcata da parte a parte del campo, l’avrò visto milioni di volte: chissà, magari a Empoli segno un gol così anch’io!”.
George un modello oltre che un padre per Timothy che lo dimostra e lo sottolinea senza remore, con un pensiero speciale a Del Piero: “Naturalmente mio padre. Ma crescendo non mi sono mai fossilizzato su un solo modello: ho ammirato Neymar fin dai tempi del Santos, ma anche Cafu e Davids. E poi, ovviamente, Del Piero”.
Divertente il siparietto su Allegri, considerato maniacale nei dettagli ma anche divertente: “Lui è un tecnico puntiglioso, che cura molto i dettagli. Proprio quello che serve a me per crescere ancora e per essere sempre motivato. Ed è divertente quando prova a parlare in inglese, anche se fa più ridere se scherza in italiano!”.
L’americano sta studiando l’italiano, intanto grazie all’amicizia che ha con McKennie, che conosce da 10 anni, non ha avuto problemi a inserirsi in gruppo e ha iniziare a conoscere i suoi compagni.
Su Vlahovic, per esempio, non mancano parole di grande stima e lo paragona a Osimhen: “È un attaccante enorme, perché segna tanto e sa fare bene anche tutto il resto. E mi trovo davvero bene a interagire con lui in campo. Scambiarlo con Osimhen? Mai. Si tratta di due straordinari giocatori, ma Vlahovic è il giocatore perfetto per questa squadra”.
This post was last modified on 2 Settembre 2023 - 00:22