Sono arrivate come un fulmine a ciel sereno le dimissioni di Roberto Mancini dalla guida della Nazionale italiana, che ora cerca un sostituto. Il ct Campione d’Europa ha commentato questa scelta ai microfoni di Repubblica.
Il passo indietro fatto da Roberto Mancini ha sorpreso l’intero panorama del calcio italiano, con la Federazione che è ora alla ricerca di un suo sostituto. Il nome più indicato sembra essere quello di Spalletti, ma biosgnerebbe superare diversi ostacoli in tal senso. Nel frattempo, lo stesso Mancini ha voluto spiegare le motivazioni che lo hanno portato a compiere questo passo, che hanno origine da tempi più remoti. Queste le sue parole ai microfoni di Repubblica.
Sulle dimissioni:
Dovevo lasciare prima? Forse. Ma io ho lasciato la Nazionale a 25 giorni dalla prossima partita, non tre. Se con la mia decisione c’entra il nuovo staff? Si è mai visto un presidente federale che cambia lo staff di un ct?. Io me ne sarei anche andato dopo la mancata qualificazione al Mondiale, ma mi hanno chiesto di restare. L’Arabia Saudita? In questo momento non penso a nulla.
Inoltre, Mancini si è soffermato sul rapporto non proprio idilliaco che si è venuto a creare con Gabriele Gravina, spiegando quanto la decisione del presidente della FIGC abbia influito nella sua scelta:
Gravina pensava cose diverse ed opposte dalle mie. Sono stato massacrato solo per aver fatto la mia scelta. Volevo un segnale dal presidente, se avesse voluto mi avrebbe tenuto. Ho cercato più volte di parlare con lui ed esporgli le mie ragioni. Gli ho spiegato che in questi mesi mi doveva dare tranquillità, lui non l’ha fatto e io mi sono dimesso. La verità è che non ha voluto che restassi, era da tempo che andava avanti questa situazione. Però verrà ricordato come il presidente che ha vinto l’Europeo, non per gli errori che ha fatto.
This post was last modified on 15 Agosto 2023 - 23:51