Agnelli furioso con la Juventus, c’entra la Superlega: il retroscena

La società Juventus con un comunicato ufficiale ha dato ieri l’addio alla Superlega. Confronto acceso tra l’attuale dirigenza e l’ex presidente Andrea Agnelli. 

L’ex numero uno della Juventus Andrea Agnelli è completamente in disaccordo con la decisione dei bianconeri di abbandonare il progetto Superlega. Sembra passato un secolo da quel 19 aprile 2021 quando, con un comunicato ufficiale, 12 club europei annunciavano la nascita della Superlega.

Un comunicato che provocò accuse, minacce, proteste dei tifosi e dure prese di posizione che portarono nel giro di poco tempo al dietrofront di quasi tutti i club fondatori. A resistere fino a ieri Real Madrid, Barcellona e Juventus. I club che maggiormente hanno voluto la nascita del progetto e gli ultimi ad arrendersi al suo fallimento. Adesso a tenere in vita la Superlega rimangono soltanto le due società spagnole e la società A22 Sports Management di cui Agnelli stesso fa parte.

Agnelli telefonata di fuoco con la Juventus: “Atteggiamento medievale”

L’addio ufficiale alla Superlega è stato preceduto, circa un mese fa, da una telefonata tra Andrea Agnelli e la dirigenza attuale, durante la quale l’ex presidente ha accusato chi è ora alla guida della Juventus di avere un atteggiamento medievale.

Ceferin contro la Superlega
Ceferin – 14/07/2023 – ANSA – Spazioj.it

Agnelli non ha ancora rinunciato all’idea della Superlega, tanto che la società A22 è al lavoro per cercare nuovi membri. Per questo motivo l’ex presidente della Juventus e i suoi uomini stanno contattando club europei, anche di media fascia, per coinvolgerli in un progetto che allo stato attuale riceve solo risposte negative.

Lo scenario è cambiato rispetto a quando tutto è iniziato in quel lontano 19 aprile 2021, il torneo chiusosi si è rivelato un autogol clamoroso che non potrebbe mai essere ammesso dall’UE, essendo contrario ai principi europei. La nuova situazione è in realtà una lotta per il potere. Agnelli, Florentino Perez, la A22, vogliono soltanto sostituirsi all’UEFA per essere loro gli organizzatori della futura Champions League.

 

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