Baggio è riuscito ad unire milioni di tifosi, ma il rapporto con i suoi allenatori è stato complicato: l’ultima confessione scuote l’Italia.
Roberto Baggio: lo nomini e come d’incanto un brivido percuote il corpo. Un 10 baciato dal dono del talento più puro ma, purtroppo, segnato da infortuni che come una lancetta hanno scandito il suo tempo all’interno dei campi di gioco. Probabilmente il campione più amato dai tifosi italiani, capace di unire tutti – nonostante gli svariati cambi di casacca – grazie all’incanto del suo talento.
Di rapporti burrascosi però anche Baggio ne ha avuti, in particolar modo con i suoi allenatori. Da questo punto di vista l’esempio più emblematico è dato dalla relazione complicata vissuta con Marcello Lippi, il quale sedeva sulla panchina dell’Inter quando il fuoriclasse italiano aveva scelto la Milano nerazzurra per riaffermarsi ai massimi livelli. Ma i problemi non si limitano a quelli vissuti col tecnico di Viareggio: l’ultima confessione di Baggio, a tal proposito, svela un altro episodio a suo dire increscioso.
Baggio duro con Trapattoni: “Fu una cosa vergognosa”
Roberto Baggio vive una vita molto riservata. Dopo il doloroso addio al calcio, datato 2004, e fatta eccezione per una breve parentesi di qualche anno in FIGC, il campione nato a Caldogno si è ritirato nella sua casa in campagna circondato dall’affetto dei familiari e abbracciato dal calore della natura.
Ogni tanto però torna a parlare e, quando lo fa, non è mai scontato. L’ultima intervista, rilasciata ai microfoni di Esquire, ha fatto scalpore. Baggio è tornato sulla mancata convocazione da parte di Giovanni Trapattoni per il Mondiale 2002. Una ferita ancora aperta a sentire le parole dell’ex calciatore di Milan, Inter e Juventus, che ai tempi militava nel Brescia.
Di seguito riportiamo le sue dichiarazioni: “Fu una cosa vergognosa e difficilmente questa ferita si rimarginerà, a mio parere sarei dovuto andare al Mondiale anche con una gamba sola per ciò che avevo rappresentato”. Poi Baggio rincara la dose, definendo quello di Trapattoni “un tradimento”: “C’è anche da dire che tutto il Giappone avrebbe fatto il tifo per noi. Per me è stato un tradimento”.
Il fuoriclasse fa poi riferimento alle statistiche di quella stagione: “Ero tornato dall’infortunio e in tre partite segnai 3 gol, 11 marcature in altrettante apparizioni nel corso di tutta l’anno”, le sue parole durante l’intervista. Baggio ha poi proseguito: “I test erano andati benissimo, tornai dallo stop in condizioni incredibili, e mancava ancora un mese – ha ancora detto l’ex calciatore – all’inizio del Mondiale”. Il Divin codino ha poi chiosato: “Potevano portarmi in ritiro e successivamente valutare come stavo“.