È ricorrente il ricordo di Gianluca Vialli e Sinisa Mihajlovic, due personalità immense professionalmente e umanamente nella storia calcistica internazionale: le ultime dichiarazioni a riguardo risultano molto commoventi.
L’Italia del Ct Roberto Mancini sarà impegnata questa sera contro la Spagna presso lo stadio De Grolsch Veste per le semifinali di Nations League. Dal confronto fra le due Nazionali verrà fuori la squadra che in finale affronterà la Croazia e quella che invece affronterà l’Olanda per il 3-4° posto. Per gli Azzurri è un gradino importante di ripresa. Siccome dalla vittoria di Euro2020 sono venuti fuori risultati altalenanti e deludenti, come la mancata partecipazione ai Mondiali di Qatar 2022.
Una spinta emotiva ulteriore per cercare di ridestare le sorti dell’Italia sicuramente giunge dal ricordo di Gianluca Vialli. La sua prematura scomparsa lo scorso 6 gennaio ha rappresentato un profondo dolore per gli appassionati del calcio di ogni dove, sopratutto fra Italia e Inghilterra, siccome in Premier League ha egregiamente difeso la maglia del Chelsea. Nel caso della Nazionale è stato uno scoglio difficile da superare perché Vialli ha accompagnato l’amico fraterno Mancini come assistente negli ultimi anni e insieme hanno costruito l’Italia vincente a Wembley.
Spesso il Ct azzurro ricorda commosso il suo amico e collega. E proprio per rimarcarne il ricordo e legittimarne la grandezza, di recente a Coverciano è stato intitolato a lui un campo da gioco, sul quale la formazione di casa si è anche già allenata. Una maniera per sentirlo più vicino e continuare a seguire i suoi insegnamenti.
Italia, il ricordo di Gianluca Vialli è ancora vivo: le parole del Ministro
Intervenuto a ‘Timeline’ in onda su RAI 3, il Ministro dello Sport, Andrea Abodi, ha parlato proprio di Gianluca Vialli ma anche di Sinisa Mihajlovic, vinto dalla leucemia dopo una lunga battaglia lo scorso 16 dicembre 2022. Abodi li ha ricordati così: “Lasciamo l’esempio di atleti ma anche di persone che hanno lottato con dignità. Vale in generale nella vita, la prima medicina dipende da noi, dalle endorfine che riusciamo a liberare e il fatto di non arrendersi mai di fronte alle difficoltà”.
Poi l’invito del Ministro è stato proprio quello di trarre il meglio da due figure che continuano comunque a guidare in modo diverso ma sempre presente la vita sportiva degli atleti, sopratutto di coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerli e di poter attingere dalle loro virtù: “Mi auguro che il ricordo di questi due grandi campioni continui a essere vivo. Ma non solo. Anche che continui a essere testimoniato e interpretato, affinché non siano solo nostalgie”.