Potrebbe essere proprio la cessione di Sergej Milinkovic-Savic, il motivo della rottura tra Igli Tare e il presidente della Lazio, Claudio Lotito. Sarebbe stato l’ormai ex Ds biancoceleste a spingere il serbo ad andare via in estate in direzione Juventus. L’unica pretendente ad aver mosso passi ufficiali verso il Sergente.
La Lazio ha festeggiato la qualificazione alla prossima Champions League, la settima della sua storia, e non vorrebbe perdere uno dei suoi migliori calciatori. Ma il suo contratto scadrà il 30 giugno 2024 e con ogni probabilità non verrà rinnovato. La Juventus fiuta l’affare e studia tre idee per convincere Lotito a trattare la cessione.
Le tre offerte per Lotito: tra cash e scambi di cartellini
Sono lontani i tempi in cui il valore del cartellino di Milinkovic-Savic si aggirava intorno ai 100 milioni di euro. Richiesta che ha sempre spaventato i club interessanti, anche quelli di prima fascia.
Il Sergente si è legato a lungo all’ambiente laziale, perdendo treni importanti che gli avrebbero permesso di giocare con continuità per la conquista di titoli nazionali e internazionali. Forse ora sente il bisogno di vivere una nuova esperienza e provare a vincere qualcosa di importante in una big. Il contratto in scadenza tra un anno consente di abbassare nettamente il suo valore di mercato: senza rinnovo la Lazio non vorrebbe mai perderlo a zero. Lotito si potrebbe accontentare di una cifra vicina ai 40 milioni, la Juventus studia il piano.
Sono tre le idee dei bianconeri: la prima è di 25 milioni cash più eventuali bonus per avvicinarsi ai fatidici 40 chiesti dal presidente laziale. Le altre due riguardano scambi di cartellini senza pagamenti in denaro. Sul piatto quelli di Kulusevski o di Arthur più, in entrambi i casi, la permanenza di Pellegrini, già in prestito alla squadra capitolina. A certe cifre sognare è un obbligo.