Nella serata di ieri, a pochi minuti prima del fischio d’inizio di Empoli-Juventus, è arrivata la sentenza della Corte federale d’appello della Figc dopo la nuova udienza del processo plusvalenze. Una sentenza che ha portato uno sconto rispetto a quella originaria: per i bianconeri 10 punti di penalizzazione in classifica.
Una stangata che non mette la Juventus completamente fuori dai giochi per le qualificazioni Champions. Con 3 gare da giocare, di cui uno scontro diretto con il Milan, i bianconeri possono ancora sperare.
La squadra, però, davanti a queste montagne russe di notizie e di informazioni è scesa poco dopo in campo con una fragilità psicologica che si è dimostrata al primo scricchiolio difensivo, dopo il rigore causato da Milik e battuto da Caputo. Partita persa, poi, per 4-1 e prima occasione di raccogliere punti persa.
Manovra stipendi, i nuovi rischi
Ma, come riporta l’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport non è finita qui. Poiché è stata fissata al 15 giugno l’udienza sulla manovra stipendi davanti al Tribunale federale. Per il club bianconero due opzioni: patteggiare o un nuovo processo a partire dal 1° grado.
In caso di mancato patteggiamento tra le parti il processo seguirebbe il suo iter normale, con i 3 gradi di giudizio. In quest’ultimo caso il rischio è che il Procuratore non faccia sconti poiché in ballo c’è ancora l’articolo 4 sulla “mancata lealtà”.
Inoltre, non è chiaro se la Juventus sconterebbe questa ulteriore penalizzazione nel campionato attuale o nel prossimo rischiando, qualora conquistasse un qualsiasi posizionamento in Europa, di vanificare i risultati conquistati sul campo.