Quella della Juventus è stata fino a questo momento una stagione molto travagliata sia dentro che fuori il rettangolo di gioco. La squadra di Massimiliano Allegri non ha mai trovato la continuità necessaria a combattere lo strapotere che il Napoli ha imposto al campionato. In Champions League, inoltre, ha disputato una delle peggiori apparizioni degli ultimi anni.
Fuori dal campo, la situazione non è migliore; la Juventus, infatti, è coinvolta in diversi procedimenti giudiziari che hanno portato alle dimissioni di Andrea Agnelli e dell’intero CdA.
In particolare, per il caso plusvalenze, a campionato in corso, la Juventus è stata penalizzata di 15 punti. I legali del club hanno fatto ricorso che ha portato alla sospensione della pena in attesa di un nuovo giudizio.
Sentenza Juve, ci sarà una nuova penalizzazione!
Nella giornata di oggi, erano attese le motivazioni di tale sentenza e puntualmente la Corte Federale d’Appello ha diramato un comunicato.
Da questo si apprende come l’impianto accusatorio è definito solido e resta l’articolo 4. La Juventus, dunque, avrà una nuova penalizzazione che verrà inflitta dalla Corte Federale d’Appello entro i prossimi 30 giorni e quindi prima della fine di questo campionato. Il tutto emerge dalle 75 pagine con cui il Collegio di Garanzia dello Sport ha motivato il dispositivo di sentenza dello scorso 20 aprile. La Juventus e i suoi dirigenti avevano fatto ricorso contro i quindici punti di penalizzazione inflitti dalla Corte Federale d’Appello per il caso plusvalenze.
Confermate le inibizioni di Agnelli e Paratici, accolto il ricorso di Nedved!
Non c’è contrasto tra il Codice di giustizia del Coni e quello della Federcalcio sulla possibilità di revocazione totale della penalizzazione e sulla scelta di riaprire il processo sportivo sulle plusvalenze che ha anche alle inibizioni per gli ex dirigenti. Anzi, nelle motivazioni viene ribadito la scelta di confermare le inibizioni alla maggior parte dei vertici bianconeri, tra cui Andrea Agnelli e Fabio Paratici, e perché è stato accolto il ricorso di Pavel Nedved.
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