17 anni dopo lo scoppio dello Scandalo Calciopoli, tutta l’Italia del calcio ne ritorna a parlare assiduamente. Il merito è dell’inchiesta di Report, programma in onda su Rai 3 che ha ripercorso tutti gli eventi di quegli anni incriminati.
Fra voci, testimoni ed intercettazioni riportate, si è ovviamente finiti a parlare di Juventus. All’epoca penalizzato e retrocesso in Serie B, con annessa radiazione a vita per i dirigenti Moggi e Giraudo, il club bianconero fu quello più colpito dalla sentenza. A distanza di anni, il P.m. dell’inchiesta Giandomenico Lepore è tornato a parlare proprio ai microfoni di Report, rivelando alcune inedite verità.
Secondo quanto dichiarato dal P.m. napoletano Lepore, tanti sono i motivi per la quale le colpe caddero solo sulla Juventus. In più, ai microfoni Rai, egli stesso ha narrato di sanzioni per altre squadre pronte ma mai messe in atto:
“Moggi era il grande manovratore di questo sistema, ma va riconosciuto che tutte le squadre erano coinvolte, nessuna esclusa. La maggior parte poi chiuse i telefoni, nessuno più parlava e rimase solo la Juventus a farne le spese”.
“Non ho mai parlato di ‘cupola Juve’, anche perché non erano implicati nel caso solo Moggi e Giraudo. Se fosse andata avanti l’indagine, altre squadre avrebbero pagato per le proprie infrazioni insieme alla Juventus. Era già pronta l’Inter, neanche il Napoli si sarebbe salvato. Tutto il mondo del calcio era marcio in quel periodo”.
“In seguito all’indagine non sono più riuscito ad andare allo stadio o a vedere una partita di calcio. Mi chiedevo sempre se la partita che stavo guardando fosse pulita o macchiata, se le azioni fossero genuine o manovrate dagli arbitri e dal volere di qualche superiore”.
This post was last modified on 18 Aprile 2023 - 00:10