17 anni dopo, lo Scandalo Calciopoli ancora riecheggia fra le mura delle sedi del calcio italiano. La maxi organizzazione di corruzione degli arbitri, che portò alla retrocessione della Juventus nel 2006, è stata trattata questa sera durante uno speciale su Report.
In onda su Rai 3, lo speciale ha messo alla luce alcuni degli atti più nascosti dell’inchiesta Calciopoli. Testimonianze ed intercettazioni ancora inedite al pubblico sono state riportate. Fra le tante voci ascoltate, anche l’ex designatore degli arbitri Paolo Bergamo. In particolare, le parole di quest’ultimo in merito alla proprietà Juventus dell’epoca hanno fatto scalpore.
Intervistato ai microfoni di Report, Bergamo ha riportato di un accordo segreto stipulato datato 2006. Con esso, si spingeva verso l’addio di Moggi nonché alla presidenza consolidata dagli Elkann:
“Moggi fu fatto fuori dal fuoco amico, C’era un accordo industriale tra Tronchetti, Provera, Luca di Montezemolo, Gabetti e gli Elkann. Seppi prima di tutti che stavano per fare fuori Moggi e Giraudo tramite l’onorevole Latorre. Mi disse che la prima repubblica del calcio stava per volgere al termine”.
“Questo patto doveva portare John Elkann a capo del gruppo Fiat, mentre la presidenza di Moggi e Giraudo andava a farsi benedire in favore di Andrea. Dopo tanti tentativi riuscii a mettermi anche in contatto con l’avvocato Galasso, legale di Andrea Agnelli. Mi disse che era tifoso della Juventus e che in casa Agnelli si erano prese in giro 10 milioni di persone, spacciando il falso per vero. Concluse dicendomi che tutto ciò accadeva sulle nostre teste e che il suo ruolo non gli permetteva di aggiungere altro”.
This post was last modified on 18 Aprile 2023 - 11:43