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L’ex Juve consiglia Vlahovic: “Non deve fare il mio errore”

Manca sempre meno alla sfida tra Juventus e Sporting Lisbona. I bianconeri di Massimiliano Allegri, infatti, affronteranno domani la squadra portoghese in un match valido per i quarti di finale di Europa League.

Con lo Sporting, la presenza di Dusan Vlahovic è in dubbio, ma l’attaccante serbo dovrebbe essere comunque della partita.

Proprio del numero 9 bianconero, ha parlato un ex attaccante bianconero, Fabrizio Ravanelli ai microfoni della Gazzetta dello Sport.

Vlahovic Juventus (Foto Imago)

Di seguito quanto evidenziato:

“Credo che la Juve abbia giocatori ai quali non può rinunciare, e che debba adattare il gioco alle loro caratteristiche: parlo di Chiesa e Di Maria, o lo stesso Kostic”

Pensa che il 4-3-3 possa essere il modulo dell’immediato futuro bianconero?
“Questo non lo so, ma di sicuro Chiesa e Di Maria in aggiunta a un centravanti possono davvero fare la differenza, ti fanno vincere le partite: sono giocatori che io userei sempre”.

Vlahovic continua a stentare: se l’aspettava?
“No, ma può capitare. Dusan è un ragazzo giovane che per quello che ha fatto vedere finora va
sostenuto, dandogli tempo e fiducia per superare il momento difficile. Altrimenti il rischio è
quello di bruciarlo, e poi magari pentirsi vedendolo esplodere con un’altra maglia”.

Allegri lo difende e lo coccola: meglio insistere nel mandarlo in campo o deresponsabilizzarlo
un po’, facendolo iniziare in panchina?
“Solo Allegri, vedendolo in allenamento ogni giorno, può sapere qual è la strategia migliore per lui. Certo l’eventualità della panchina in un grande club come la Juve può succedere, e senza che un giocatore si senta messo da parte. Anzi, con tante gare così ravvicinate e la possibilità dei 5 cambi chi è in panchina è importante tanto quanto un titolare, e può essere anche più determinante”.

Quando un attaccante passa un momento così, cosa gli è utile sentirsi dire?
“È fondamentale avvertire la fiducia di tutto l’ambiente, dall’allenatore, ai compagni, dalla società ai tifosi. E alla Juve mi pare che tutti siano dalla sua parte. Ora tocca a lui ritrovare quella serenità che gli consentirà di tornare al top”.

Dove finiscono i limiti di Vlahovic e dove iniziano quelli di Allegri, se ce ne sono?
“Non la vedo in questi termini. La storia di Allegri parla per lui, non credo che abbia demeriti nella gestione di Vlahovic. Anzi, sta lavorando in una situazione difficilissima, dimostrando ancora una volta di essere decisivo. Il giocatore stesso ci sta mettendo il massimo del suo impegno. Alla Fiorentina ho visto un Dusan stratosferico, alla Juve il carico delle responsabilità è maggiore, ma è anche la conferma di essere diventato un giocatore importante. Deve crescere, e per farlo deve entrare nell’ottica di lavorare ogni giorno pensando alla squadra più che a se stesso, passare dall’io al noi. E il gol arriverà quando meno se lo aspetta”.

Un gol potrebbe davvero sbloccare la situazione?
Il gol è la miglior medicina per uscire da un periodo no. Ma più che al gol deve pensare a rendersi utile alla squadra, concentrandosi nel lavoro per migliorarsi, in particolare nei movimenti negli ultimi 20 metri”.

Un cambio di maglia potrebbe fare bene a Vlahovic?
Lui ha voluto fortemente la Juve, e credo la “veda” anche nel suo futuro. Abbandonarla – e ne
sa qualcosa il sottoscritto – sarebbe controproducente: restare in bianconero sarebbe la scelta migliore”.

This post was last modified on 12 Aprile 2023 - 15:43

Pasquale Paolo Cirillo

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Pasquale Paolo Cirillo