Entro, spacco, esco, ciao. Con questa frase potremmo riassumere quella che, almeno finora, è stata la stagione di Federico Chiesa con la Juventus.
Una gestione definibile “part time” del numero 7 bianconero che, dal momento in cui è tornato dal grave infortunio al ginocchio, non è mai riuscito ad esprimersi sugli stessi livelli a cui ci aveva abituato nella primavera/estate del 2021.
Una delle peggiori stagioni dell’ex Fiorentina che, tra tutte le competizioni, ha collezionato soltanto 19 presenze, per un totale di 697 minuti giocati (circa 37 minuti a partita), 2 gol e 4 assist.
“E ricordiamoglielo al mondo chi eravamo e che potremmo ritornare“: così cantava Tiziano Ferro, perchè la svolta di Chiesa potrebbero essere stati proprio i 32 minuti giocati ieri, contro la Lazio, nell’ennesima gestione part time di Massimiliano Allegri.
Mezz’ora di sgasate, uno contro uno e falli subiti, tutto ciò che in questi mesi è mancato come l’acqua a una Juventus in cerca di imprevedibilità.
Una delle poche note positive di una serata tutt’altro che memorabile, forse il segnale definitivo che Federico è pronto a riprendersi la squadra e i suoi tifosi che da tempo lo aspettano.
La palla ora passa ad Allegri che, infortuni permettendo, dovrà trovare la quadra che possa permettere una coesistenza delle sue stelle.
Perchè il destino spesso è beffardo, Fede lo sa, ma sa restituire le gioie con gli interessi. Chiesa (probably) is back on track, proprio lì dove la sua carriera si fermò bruscamente.
This post was last modified on 11 Aprile 2023 - 10:38