La Procura della Repubblica di Torino, la stessa che diede il via all’inchiesta Prisma, ha aperto un nuovo fascicolo sul bilancio 2022 della Juventus.
In base a quanto riportato dal Corriere di Torino, la polizia tributaria ha acquisito alcuni documenti risalenti al 3 settembre 2020. Tale memorandum sarebbe stato firmato da Fabio Paratici, allora direttore sportivo juventino, e Luca Percassi, a.d. e vice presidente dell’Atalanta.
L’incongruenza in questione riguarderebbe passività non messe a bilancio dalla dirigenza bianconera. Di seguito quanto riportato dalla Guardia di Finanza:
“Riguardo agli impegni (non depositati) assunti nei confronti dell’Atalanta e del Sassuolo si ritiene che la società avrebbe omesso di rilevare nei relativi bilanci le seguenti passività: 8 milioni di euro per effetto del debito con l’Atalanta nel bilancio al 30 giugno 2021 (e poi in quello a 30 giugno 2022); altri 8 milioni per effetto del debito con il Sassuolo derivante dalla prelazione sul diritto di Traoré, nel bilancio al 30 giugno 2020 (e poi in quello chiuso al 30 giugno 2021)”
Juventus, aggiornamenti sull’Inchiesta Prisma: altri sette club a rischio
Il quotidiano torinese ha poi puntato la lente d’ingrandimento su uno scambio di email recapitato dalla Procura tra l’ex-CFO Stefano Cerrato e l’Atalanta, in cui si sottolineano i debiti pregressi dovuti dalla società bianconera al club bergamasco. Quest’obbligo, confermato dal d.s. Federico Cherubini nell’interrogatorio, ammonterebbe a circa 6/7 milioni.
Per concludere, i magistrati affermano l’esistenza di accordi firmati dalla Juventus con altri club mai depositati: tra questi sono presenti Cagliari, Udinese, Bologna, Atalanta, Sassuolo, Sampdoria e Sion.
Tali accordi andrebbero a rettificare alcune plusvalenze registrate a bilancio nel giugno 2019, per un totale di 32,8 milioni su un totale di 127 milioni”