L’edizione odierna de Il Corriere dello Sport ha fatto il punto relativamente ai processi che coinvolgono la Juventus. Il quadro che ne esce fuori è davvero confusionario: sembra infatti probabile il trascinarsi di questi problemi per davvero tanto tempo.
Sono attese svolte, innanzitutto, per quanto riguarda il filone legato alla manovra stipendi. Oggi il procuratore federale Chinè chiuderà formalmente le indagini e all’inizio della prossima settimana invierà ai legali della società bianconera l’avviso di chiusura delle indagini.
La prima data fondamentale sarà però quella del 19 aprile, data in cui avverrà l’udienza di chiusura del caso plusvalenze: la speranza della Juventus è quella di poter riottenere i 15 punti di penalizzazione ricevuti. Entro fine aprile, invece, avverrà la prima udienza legata al filone sportivo della manovra stipendi, mentre è stata rinviata ad inizio maggio l’udienza preliminare dell’inchiesta Prisma (attinente alle conseguenze penali del caso). Ma non è finita qui.
Potrebbe infatti aprirsi anche un terzo processo, che rischierebbe di trascinarsi fino alla termine del 2023. Si tratta di quello relativo alle partnership con altre società: sei diverse procure (Bologna, Genova, Cagliari, Bergamo, Udine e Modena) hanno chiesto le carte a Torino e stanno indagando su questi fatti da fine febbraio. Chiné ha scelto di non usare questi documenti nei filoni d’inchiesta fin qui aperti e questo potrebbe comportare l’apertura di un ulteriore processo nel momento in cui le varie procure avranno terminato le indagini.
Tale processo potrebbe quindi tenersi alla fine del 2023 ma, fra sentenze e ricorsi, potrebbe trascinarsi anche nel 2024. Una possibilità che preoccupa: la Juventus rischia di avere questa spada di Damocle sulla testa davvero per troppo tempo.
This post was last modified on 30 Marzo 2023 - 09:03