Il difensore Federico Gatti ha parlato in un’intervista apparsa sull’edizione odierna di La Stampa. Il giocatore della Juventus ha voluto esprimere le sue emozioni per la su crescita dopo le difficoltà iniziali e per le soddisfazioni ottenute nell’ultimo periodo. Di seguito quanto riportato:
Dopo Friburgo e Inter fine dell’apprendistato?
Per carità, la strada è lunghissima. Due prestazioni positive non mi trasformano in fenomeno come due negative non fanno di me un brocco. Diciamo che sono arrivate in un momento particolare e che hanno esaltato le mie caratteristiche: la cattiveria, la voglia di tirar fuori qualcosa da dentro. La squadra mi ha aiutato tanto e le vittorie hanno favorito i buoni giudizi
Cosa lo stupisce della Juve:
Tutto. E non è un modo di dire. Dalle strutture all’avanguardia alla possibilità di allenarmi con campioni che hanno vinto Scudetti, Champions, Mondiali: è tanto per un ragazzo con il mio passato. Ho imparato che vestire questa maglia non è semplice: ci sono molte aspettative, si gioca sempre per vincere e bisogna trovare la tranquillità interna per essere pronto quando ti chiamano in causa. Vestirla non è da tutti, ma ti dà tantissimo. Compagno che più mi ha impressionato? Di Maria è di un’altra categoria.
Sulla penalizzazione:
È stato difficile, 15 punti in meno in classifica sono tanti, però la sentenza ci ha compattato ancor di più. La nostra idea è di giocare partita dopo partita e dare ancora di più per arrivare ancora più in alto. Ricorso? Sappiamo che la società fa il massimo per ottenere indietro i punti che abbiamo guadagnato sul campo.
La sua storia:
La mia è una storia unica. Di calciatori forti ce ne sono ma non basta. Bisogna avere qualcosa in più dentro e tanta fortuna. La mia è stata trovarmi al posto giusto al momento giusto e incrociare persone che hanno creduto in me. Devo ringraziare il direttore del Verbania Fassoli, che mi offrì l’opportunità di farmi salire in D, e quello della Pro Patria Turotti che mi ha fatto salire in C. Mi ha dato fiducia nonostante non mi allenassi da mesi, durante il covid correvo solo nei campi. A Frosinone in B ho incontrato Angelozzi e il mister Grosso, è stato un anno fondamentale
Sulla mancanza di giovani nel calcio italiano:
Servono equilibrio e pazienza: non puoi metterli da parte dopo due partite sbagliate o esaltarli per due partite fatte bene. Sentire fiducia è necessario per crescere.
Prossimi obiettivi:
Conquistarmi questa maglia e vincere trofei con la Juve. Qui ogni allenamento è un esame e non puoi mai sentirti appagato. La concorrenza è alta e le partite tante, però così si cresce
This post was last modified on 31 Marzo 2023 - 10:22