Non si fanno attendere nuove prove sul caso Juve, ora con interessanti ultime notizie emerse sulla scoperta di messaggi WhatsApp che si direbbero quasi inoppugnabili per Cristiano Ronaldo, a conferma degli accordi privati tra il calciatore e il club.
Non pochi i dubbi trapelati da una situazione tanto intricata quanto complessa quale quella legata all’Inchiesta Prisma che ha visto negli ultimi tempi protagonista la Juve. Uno scenario che sembrerebbe tuttavia soggetto a continue particolari e progressive evoluzioni.
Tra le ultime, come riportato su La Repubblica, i pm avrebbero scovato un gruppo WhatsApp con un nome non certo poco suggestivo come “Manovre stipendi 20-21“.
Novità importanti sull’Inchiesta Prisma: confermate le accuse contro Ronaldo
Un contesto che, con i fari puntati su un discreto numero di messaggi tra i dirigenti della Juve, sembrerebbe in realtà dirigere le sue maggiori attenzioni sullo stesso caso Ronaldo.
Colto dall’accusa anche con precise indicazioni legate a giorni e orari, le indagini legate al ruolo del classe ’85 avrebbero così smentito quanto sostenuto dai suoi legali.
Fermi nel dichiarare come CR7 non avesse “alcuna documentazione relativa ai rapporti con la squadra italiana“, gli avvocati di Ronaldo, avevano del resto espresso chiare volontà che si verificasse l’esistenza di documenti a sostegno di tali accuse.
Un particolare, la posizione di Ronaldo nell’oscura vicenda del club, che, se per diverso tempo rimasto relegato all’ambiguità dei fatti, oltre che dall’apparente assenza di prove, risulterebbe invece adesso più che avvalorata dagli stessi messaggi riportati sul gruppo scovato.
A fronte del rifiuto di diversi calciatori, in disaccordo davanti alla possibilità di vedere una differenza di pagamento agli stipendi per la seconda volta, secondo l’accusa il giocatore portoghese sarebbe stato invece il primo ad accettare.
Un aspetto ora confermato dal gruppo WhatsApp. La chat sancirebbe così la firma di Ronaldo della celebre carta relativa ai 19 milioni di stipendi arretrati.