Vera sorpresa di questa stagione juventina, Adrien Rabiot ha consolidato finalmente il proprio status divenendo un top player per questa Juventus. 9 gol e 4 assist stagionali per il francese classe ’95, capace di superare in un solo anno la somma dei propri dati delle scorse annate in bianconero.
Divenuto quindi fondamentale per la Juventus così come per la Francia, ormai Rabiot è al centro dell’attenzione mediatica. Questo suo improvviso explois, alla soglia dei 28 anni, ha infatti attirato innumerevoli attenzioni in ottica calciomercato ma anche in ottica media e stampa. Ecco che quindi il “cavallo pazzo” bianconero è stato sottoposto ad una intrigante intervista da parte di Tuttosport.
“Non credo ci siano altri club come la Juve”, le parole di Rabiot
Apparsa questa mattina fra le righe del quotidiano filo-juventino, in questa piacevole chiacchierata con Rabiot sono stati toccati molti punti chiave del suo percorso e della sua stagione. Fra soprannomi, rendimento e stile Juve, il francese si è espresso così:
Sul suo attuale rendimento: “La particolarità è che la base è sempre e comunque il lavoro e questo mi piace perché io ho sempre cercato di lavorare duro e applicarmi, questa è la vera ragione che mi ha fatto arrivare dove sono. Il lavoro per me è alla base di tutto e per questo la Juventus è un’altra realtà, rispetto a tutti gli altri club. Non ho conosciuto altre società italiane, ma non penso che ce ne siano altre come la Juventus”.
Sul suo soprannome: “Strano che mi chiamino cavallo pazzo, ma in effetti mi piace molto. In realtà sono un ragazzo tranquillo e sereno, ma sul campo mi trasformo. Mii piace il paragone col cavallo che è un animale che corre libero, robusto ed elegante, anche perché in carriera ho ricoperto praticamente tutti i ruoli di centrocampo. Fra mezz’ala, mediano e dieci dietro le punte, ho avuto modo di correre un po’ per il campo”.
Sul volersi sempre migliorare: “A livello dei numeri, le statistiche dicono che sia migliorato molto. Ci sono altri aspetti in cui potrò fare meglio, come i lanci lunghi. Ho comunque mostrato di essere un giocatore completo. Mi ispiro ai miei idoli Gerrard e Zidane, quinsi so che ho ancora molta strada da fare per migliorare definitivamente. So però di avere tutte la carte in regola per azlare ulteriormente il livello”.
Rabiot ha parlato poi dello stile-Juventus e della voglia di vincere presente nello spogliatoio:
Sulla Champions League: “Senza i 15 punti è sicuro che una qualificazione alla Champions venga centrata. Vedendo però come si sta evolvendo la stagione e come lo spogliatoio sta rispondendo alle difficoltà, non escludo che una qualificazione possa arrivare anche con la penalizzazione attiva”.
Sull’Europa League: “L’EL è un’ottima carta per qualificarsi automaticamente in Champions. Siamo concentrati su tutti i fronti ed è chiaro che vogliamo portare a casa questo trofeo. Non considero la Juventus come la favorita perché ci sono ancora tante buone formazioni forti, ma ci teniamo a realizzare qualcosa di importante”.
Poi, un focus anche sulla Coppa Italia: “Credo che la squadra possa vincere anche la coppa nazionale oltre che l’Europa League. In Coppa Italia affronteremo l’Inter, e se guardiamo cosa ha detto il campo in questa stagione, allora ecco che dobbiamo evidenziare la nostra vittoria a Torino e poi quella recente a casa loro. Dal punto di vista puramente psicologico, questo può rappresentare un piccolo vantaggio. A livello di valore però, le rose di Juve ed Inter restano altamente simili”.
Frecciatina all’Inter per Rabiot, le parole sull’errore arbitrale
Pochi giorni dopo il discusso derby d’Italia fra Inter e Juventus, Rabiot è tornato sull’argomento. Interessante il punto di vista dell’uomo al centro delle polemiche, capace di aizzare ancora di più gli animi grazie a questa frecciatina lanciata ai nerazzurri:
Sull’Inter: “A dir la verità, l’impressione che ho avuto domenica è di una squadra meno forte di quella che abbiamo sfidato all’andata a Torino. Mi è sembrata meno forte anche di quella dell’anno scorso e di due stagioni fa. Ho avuto la sensazione di affrontare una squadra in sicura, che poi è vero viste le tante sconfitte in campionato”.
Sulle polemiche arbitrali: “Ho imparato che in Italia è sempre così, quando c’è qualcosa che può far discutere resta al centro dell’attenzione per tanto tempo. Da noi invece un po’ meno, ma anche perché in Italia il calcio è vissuto quasi come una religione e quindi rappresenta una parte molto importante per la vita dei tifosi. Posso comprendere il motivo per cui da voi si parla a lungo di ciò che avviene sul terreno di gioco”.
Infine, un piccolo focus di Rabiot sul suo futuro e su due importanti figure della sua carriera:
Su Allegri: “Allegri ha davvero tantissime qualità. Sa gestire molto bene il gruppo e a volte si rivolge ai giocatori come un padre. Ha la qualità di saper parlare al meglio con tutti i componenti della rosa, comprendendone anche i caratteri psicologici. Poi è fantastico per come sa incoraggiare tutto il gruppo, soprattutto nei momenti di massima difficoltà o pressione.Trova sempre le parole giuste al momento giusto, ci incita a far meglio e ci aiuta a stemperare la tensione”.
Sulla famiglia e su mamma Veronique: “Loro mi aiutano a stare bene e a vivere con serenità. Non tutti possono per esempio avere la mamma come proprio agente, dipende tutto dai legami costruiti. Noi abbiamo un rapporto molto stretto, alcuni problemi passati hanno fortificato molto il nostro legame. La famiglia è il mio pilastro, con mia mamma sappiamo dividere al meglio il nostro rapporto personale da quello professionale e sportivo”.
Infine, sul rinnovo: “Al momento non ci sono novità in merito, ma sono sereno. C’è la possibilità di andare via ma anche la possibilità di firmare un altro contratto con la Juve. Mi sento bene a Torino, faccio un bel lavoro nel club e c’è un buon rapporto con dirigenti, compagni ed allenatore. Credo che tutto questo sia importante per stare bene e quindi fare la scelta giusta per il mio futuro”.