Caso plusvalenze, la Juve vuole la seconda carta Covisoc: la posizione della FIGC

Il campionato della Juve vive di un pre e di un post Inchiesta Prisma: prima del caso legato alle plusvalenze e all’enorme documentazione portata avanti dalla Giustizia Sportiva, la squadra di Massimiliano Allegri viaggiava a una media da zona Champions e avrebbe occupato il secondo posto in solitaria a discapito dell’Inter di Inzaghi.

La storia che stiamo raccontando è però un’altra, con la Giustizia Sportiva che irrompe nel campionato bianconero e butta giù la Juve dalla lotta per la Champions, portandola a risalire con fatica la classifica e, nonostante le difficoltà, a essere attualmente in zona Conference League. Secondo la Gazzetta dello Sport, la società torinese non vuole accettare questa penalizzazione e avrebbe chiesto alla Procura la documentazione precedente a quella già consegnata.

La Juve chiede la seconda carta Covisoc

Juve plusvalenze Paratici

La carta Covisoc prevede sei pagine risalenti al 14 aprile 2021, in cui il capo della Procura, Chiné, fa delle osservazioni sul caso plusvalenze. Il club bianconero non viene mai menzionato e viene detto alla fine del documento: “L’esercizio dell’azione disciplinare potrà essere perseguito ove emergano elementi sufficienti a a corroborare la necessità di indagare“.

Gli ex dirigenti Paratici e Cherubini vorrebbe ottenere la seconda carta legata alla Covisoc in cui si troverebbe un’uleriore risposta a Chiné che andrebbe a legittimare la loro posizione e quella della Juventus. La FIGC è forte della sua posizione e non crede che in questa carta ci siano riferimenti diretti alla squadra bainconera.

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