Secondo quanto emerso dagli atti dell’inchiesta Prisma, la Juventus prevedeva complicazioni per quanto riguarda l’iscrizione alla UEFA Champions League 2023-24.
“Ci sono cose che mi fanno accapponare un po’ la pelle, ti dirò perché poi ci saranno anche delle decisioni da prendere… Una cosa riguarda i parametri Uefa… Perché dai calcoli che abbiamo fatto noi siamo assolutamente fuori dai parametri, però può esser che ci siamo persi qualcosa“, queste sono le intercettazioni riportate dai quotidiani questa mattina.
Sentenza UEFA, l’intercettazione che incastra la dirigenza bianconera
Le frasi precedentemente riportate fanno riferimento ai dialoghi tra l’ex amministratore delegato Maurizio Arrivabene e il dirigente dell’area finanza Stefano Cerrato, il quale risponde:
“La società rispetta i parametri Uefa per l’iscrizione alla Champions 2022/23, ma con quelli attuali non potrebbe iscriversi all’edizione 2023/24“.
Come riferito dall’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, queste dichiarazioni saranno al vaglio degli inquirenti il 27 marzo, di fronte al giudice Marco Picco, quando andrà in scena l’udienza preliminare per l’inchiesta Prisma sui conti della Juventus.
Caso plusvalenze, Arrivabene e Cherubini ascoltati dai pm: le dichiarazioni
Arrivabene e Cherubini sono stati ascoltati dai pm anche sul discorso plusvalenze, di seguito le dichiarazioni degli ex dirigenti bianconeri:
Arrivabene: “Devo dire che è un problema del sistema calcio complessivo, non solo di Juve; io sono rimasto devo dire allibito; la Federazione parla di cambiamenti solo ora dopo il vostro “intervento”, mi chiedo dove fossero prima“.
Cherubini: “Siamo entrati l’anno scorso nel mirino per aver fatto una serie di operazioni determinate anche da acquisti, da scambi, e quindi sembrava che fossero operazioni costruite più su valori economici che tecnici. In realtà abbiamo fatto delle operazioni interessanti anche dal punto di vista proprio tecnico”.
Giuseppe Esposito