Le stelle questa sera brilleranno di più, di una luce più forte e profonda, così come erano gli occhi di Gianluca Vialli. Un uomo, un calciatore e un guerriero unico, che ha lasciato un segno indelebile nel mondo del calcio.
Vialli era sorridente e solare anche nei momenti più difficili della sua vita dopo la brutta malattia, raccontando, senza nascondere anche un po’ di paura, il momento più buio della sua vita. Il modo in cui ha parlato del suo compagno di viaggio (così lo definiva Vialli) è stato un esempio per molte persone. “La vita è fatta per il 10% di quel che ci succede, e per il 90% di come lo affrontiamo”, una delle sue frasi celebri che danno ancora di più la sensazione della voglia di vincere di Vialli, in campo e fuori.
L’avvocato Agnelli di lui disse: “È il Michelangelo della Cappella Sistina. Lo scultore che sa trasformarsi in pittore”. L’ex calciatore di Cremonese, Juventus, Sampdoria e Nazionale è stato anche l’ultimo capitano della Juventus a vincere in Europa. In quella finale contro l’Ajax decisa ai rigori da Jugovic, sotto il cielo di Roma del 96’. Della Juventus disse: “Giocare per la Juventus è un onore, e un onere. Senti il peso della maglia, il dovere di riconsegnarla piegandola per bene e riponendola un po’ più in alto di dove l’avevi presa”.
Le lacrime a cui si lascia andare, mentre abbraccia il suo amico di sempre Roberto Mancini dopo la vittoria dell’Europeo, sono solo l’ultima grande soddisfazione sportiva di Gianluca Vialli. Un’icona sportiva e umana che rimarrà davvero nel cuore di tutti quanti.
Buon viaggio Gianluca.