L’Inchiesta Prisma sta, ormai da qualche settimana, rivoluzionando il mondo Juve, tra dimissioni di massa e decisioni delle varie procure.
Ai taccuini del Corriere dello Sport, l’avvocato Grassani ha voluto commentare la richiesta della Procura della FIGC di revocare la sentenza di assoluzione sul caso plusvalenze fittizie.
L’avvocato fa riferimento alla prova “che i valori attribuiti ai giocatori non fossero ancorati esclusivamente a valutazioni tecnico-sportive, ma assolvessero alla finalità di ‘aggiustare’ i bilanci. La ‘pistola fumante’ consiste, ovviamente, nelle intercettazioni – telefoniche e ambientali – captate dalla procura della Repubblica di Torino e trasferite all’organo inquirente federale, nonché in alcuni documenti rinvenuti in occasione degli accessi presso gli uffici del club bianconero”.
Grassani afferma poi di essere “molto perplesso rispetto alla sussistenza delle condizioni necessarie previste dall’art. 63 del Codice di Giustizia Sportiva affinché possa promuoversi un giudizio per revocazione che, per definizione, costituisce un mezzo di impugnazione straordinario. Sarà certamente una bella battaglia in aula in punto di diritto”.