In casa Juve tiene sempre banco la situazione legata all’inchiesta che ha colpito i bianconeri in riferimento al falso in bilancio.
La società bianconera aveva chiesto di spostare le carte processuali a Milano o a Roma e, stando a quanto appreso da Calciomercato.com, la risposta della Cassazione non si è fatta attendere.
Ricordiamo che le accuse della Procura della Repubblica di Torino sono di falso in bilancio, come summenzionato, e aggiotaggio.
Juve, la Cassazione ha deciso: respinto lo spostamento dell’inchiesta
Come riporta Calciomercato.com, dunque, la richiesta della Juve di spostare le carte processuali a Milano o a Roma, perché secondo i bianconeri il reato più grave, ovvero quello di manipolazione di reato borsistico, si sarebbe consumato nel capoluogo lombardo, è stata respinta.
L’inchiesta che vede coinvolta la Juventus, Andrea Agnelli e altri dirigenti ed ex vertici societario, quidni, resterà a Torino almeno fino all’udienza preliminare.
Per la procura generale della Corte di Cassazione è inammissibile l’istanza presentata dagli avvocati della Juventus di spostare i faldoni a Milano.
La Cassazione ha rigettato l’istanza perché dalla data di presentazione è intervenuta anche la richiesta di rinvio a giudizio per 12 imputati da parte dei magistrati torinesi.
Sarà il Gup (giudice di udienza preliminare) a prendere la decisione finale sulla territorialità.