Quanto successo in casa Juve negli ultimi giorni ha scosso non solo tutto l’ambiente bianconero, ma tutta la nostra Serie A.
Tanti giornalisti, esperti in materia, tifosi, hanno detto la loro e anche a Massimo Giletti, giornalista e conduttore, è stato chiesto un pensiero sulla vicenda.
Giletti è intervenuto a 1 Football Club, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio.
Sulla situazione della Juve? “Il calcio è emozione, non è solo televisione. Avere una meta è fondamentale, come anche ritagliarsi un proprio spazio è rilevante. Per quanto concerne la situazione bianconera, quando emergono anticipazioni ed intercettazioni è perché in ballo ci sono degli interessi. Ma è sempre un racconto imparziale, non completo. Avere scritto alcune intercettazioni ha un valore nettamente differente. Ma di sicuro alla Juve è successo qualcosa di rivoluzionario, le cose non andavano soprattutto per il modo di affrontare il processo. Elkann diceva di dover ragionare, ha vinto la proprietà su Agnelli“.
Sull’addio di Marotta: “L’avevo ribadito due mesi fa, qualcosa si è rotto in quel momento, soprattutto nella scelta di puntare su Ronaldo. Il problema dei conti nasce con l’operazione Cristiano, inserito in un periodo complicato nel quale era presente il Covid, ha avuto un peso devastante sui bilanci. Anche le scelte degli allenatori della Juventus hanno avuto il loro peso, si parla di milioni di euro, di cifre elevate. Si sta pagando dazio per l’aver preso determinate decisione, anche se le valutazioni dei calciatori sono oggettive. Il calcio dovrebbe focalizzarsi maggiormente su sé stesso, perché non è più accettabile avete determinati calciatori in rosa e pagare stipendi molto elevati. Il modello da seguire è il Napoli di De Laurentiis, il quale ha avuto delle problematiche vissute nel migliore dei modi. Ma poi ha iniziato a vincere e sta puntando sui giovani: questa è una mentalità vicente. La Juve, invece, non ha avuto fiducia in Pirlo e non ha puntato su giocatori giovani“.
Su Paratici: “Attendo i fatti, non mi attengo ad anticipazioni o a dichiarazioni trapelate dalla stampa. Attendo i processi e le parti le quali devono difendersi. Come nel 2006, tutti erano all’oscuro di alcuni episodi. Attendo i processi per poter giudicare. La Juve, tuttavia, ha vinto tanto per qualità e per capacità, ma l’addio di Marotta ha lasciato degli strascichi, è in quel momento che bisogna verificare alcune dinamiche. Le plusvalenze comunque sono un problema del calcio nel suo complesso. La bravura è fare calcio con i denari corretti, altrimenti si creano debiti pesanti da sostenere. Finché siamo in tempo, dobbiamo interrompere il processo di alcune plusvalenze. Intanto si attendono gli sviluppi della situazione. Chiaro che qualcosa non va, poi va scoperto cosa. Andrebbero effettuate valutazioni di determinate operazioni, tutte hanno un peso specifico. Vedi lo scambio Arthur-Pjanic, era un affare utile per il club bianconero e per il Barcellona: chi stabilisce le valutazioni? È un discorso complicato, la Juve è un SpA, dovrebbe essere prudente nella gestione dei soldi“.
Sulla ripresa del campionato e l’atteggiamento dei giocatori dopo i fatti dell’inchiesta, dice: “I giocatori sfasati trovano sempre il modo di non concentrarsi… Credo che si alzerà il livello della qualità della rosa con i ritorni di Chiesa e Pogba. I calciatori devono pensare a giocare, anche se sicuramente è il calcio nel complesso ad essere sotto inchiesta. Mi stupisce il fatto che agisce sempre solo la Procura di Torino. Finché non elimineremo la gentaglia delle curve, il calcio italiano non cambierà e resterà sempre sotto scacco. Questo genere di attività deve essere svolto dalle Procure di tutte le città“.
Sul Napoli: “Merita di andare avanti. È una delle poche squadre che è sempre stata al vertice negli ultimi anni. Per storia e per la rappresentazione della città, un’eventuale vittoria avrebbe decisamente un valore diverso. Sono convinto e mi auguro che il Napoli possa alla fine trionfare“.
This post was last modified on 5 Dicembre 2022 - 13:21