Coppa Italia come la Fa Cup? Cosa prevede il nuovo format: l’idea

Dobbiamo avere il coraggio di innovare, cambiare. Così come dobbiamo avere il coraggio di riformare la Coppa Italia. Questa competizione, oggi, non consente ai club dei diversi campionati di A, B, C e D di competere, se non in misura estremamente ridotta. Non c’è una solidarietà poiché per concorrere alla divisione delle risorse economiche occorre attraversare diversi passaggi di qualificazione.

Abbiamo esempi lampanti di quale tipo di coppa Nazionale funzioni, sia in termini di attrattiva verso il pubblico, sia in termini di solidarietà verso il sistema che di ritorno economico verso il tessuto sociale. La riforma deve prevedere:

  • formula all’inglese Davide contro Golia;
  • maggiore e più equa suddivisione delle risorse finanziarie;
  • partita unica giocata nello stadio del club meno forte;
  • organizzazione a carico di FIGC, che deve essere ente garante“.
Ghirelli Coppa Italia Riforma

Con questa lettera inviata ai presidenti della Lega Serie A e della Lega Serie B, il presidente della Lega Pro – Francesco Ghirelli – ha proposto un incontro nel quale si possa discutere del tema delle riforme.

Si passa dai diritti tv alla distribuzione delle risorse, passando soprattutto per le novità da apportare a determinate competizioni, in particolare la Coppa Italia.

Sopra sono indicate tutte quelle modifiche che, secondo Ghirelli, dovrebbero essere apportate nel minor tempo possibile per garantire dei benefici a tutti club presenti nelle competizioni italiane.

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