Come se non bastassero i già numerosissimi problemi di campo, negli ultimi giorni ai piani alti della Juventus c’è da pensare anche ad altre faccende extra-campo.
Il riferimento va ovviamente all’Inchiesta Prisma, che in questi giorni sta tenendo banco e allarma tifosi e addetti ai lavori vicini al mondo bianconero. Prima il ritrovamento della famosa “carta” di Cristiano Ronaldo – quella che, secondo alcuni, “non doveva essere trovata” – poi ora spunta una nuova richiesta del procuratore federale Giuseppe Chinè.
Stando a quanto riferisce l’ANSA, infatti, il procuratore federale avrebbe chiesto alla procura di Torino di conoscere nuovi atti che, finora, non gli sono mai arrivati.
Si tratta, ad esempio, di alcune intercettazioni di conversazioni telefoniche, che come conseguenza hanno avuto gli avvisi di garanzia ad Andrea Agnelli e Pavel Nedved.
Questo è ciò che viene affermato dalla FIGC:
“Solo in presenza di atti nuovi e ritenuti decisivi per la revisione della decisione definitiva pronunciata dalla Corte di appello federale a sezioni Unite il procuratore federale potrebbe decidere di impugnare per revocazione“, con il riferimento che va alla sentenza sportiva.
This post was last modified on 15 Dicembre 2022 - 12:46