Emergono novità importanti per quanto riguarda l’inchiesta Prisma in cui è coinvolta anche la Juventus.
Infatti tra le 19 pagine dei capi di accusa è contenuto anche il ritrovamento di una famosa scrittura privata di Cristiano Ronaldo, che non doveva essere trovata stando a quanto riportato da alcune intercettazioni.
Come riporta La Gazzetta dello Sport, l’accusa sostiene che la cifra pattuita nella carta non sarebbe stata contabilizzata regolarmente a bilancio.
Il contenuto della carta di Cristiano Ronaldo
Stando a quanto riportato da La Gazzetta dello Sport, la scrittura privata tra Cristiano Ronaldo e la Juventus avrebbe un valore di 20 milioni di euro ed è stata ritrovata.
La carta prevedeva un accordo tra le parti secondo cui il club bianconero avrebbe dovuto versare 19,9 milioni di euro al campione portoghese anche in caso di addio di quest’ultimo.
Gli avvocati che attualmente stanno lavorando all’interno dell’inchiesta Prisma sostengono che la somma di denaro non sia stata contabilizzata regolarmente.
Inchiesta Prisma – L’accusa verso la Juve
Secondo quando riportato da La Gazzetta dello Sport, la Juventus viene accusata di aver “truccato i bilanci 2018, 2019 e 2020 con 115 milioni di plusvalenze artificiali, per nascondere l’erosione del capitale sociale e proseguire indebitamente la negoziazione del titolo in Borsa” e tra gli indagati ci sarebbero il presidente Andrea Agnelli, Pavel Nedved e Maurizio Arrivabene.
Giacomo Pio Impastato