La Superlega è sempre più viva e di nascosto, lontano dalle luci dei riflettori, si sta muovendo qualcosa per la sua realizzazione.
Bernd Reichart, neo CEO della Superlega, ha rilasciato a El Larguero le seguenti dichiarazioni in seguito alla sua nomina.
Superlega – Le dichiarazioni di Reichart
Sulla vicinanza dell’avvento della Superlega:
“E’ un percorso lungo, ma abbiamo l’umiltà di percorrerlo passo dopo passo e senza pause. Oggi è stato un giorno importante perché abbiamo comunicato le nostre intenzioni e invitato il calcio europeo ad un dialogo. E fa piacere vedere le porte aperte al dialogo”.
Su un possibile dialogo con la UEFA:
“In un certo senso si è mossa più nelle ultime 12 ore che negli ultimi 18 mesi. Hanno risposto a dei giornalisti che sono aperti a questo. Abbiamo teso la mano a tutta la famiglia del calcio, al di là della UEFA. C’ consenso sul fatto che il calcio abbia bisogno di riforme, perché non può proseguire come è disegnato ora”.
”Effettivamente è stata la UEFA con le sue minacce, sanzioni ed espulsioni a portare la questione davanti ai tribunali”.
Sulla nuova formula della Superlega:
“Sì, vogliamo creare un sistema che permetta ai club di crescere attraverso il merito sportivo. Un sistema aperto con possibilità di sognare e fare le cose bene, col merito sportivo si può aspirare a tutto. Non una competizione chiusa, ma basata sulla meritocrazia”.
“Il concetto di posto fisso non è qualcosa che stiamo attualmente contemplando. Il disegno del formato però dovrà essere frutto del dialogo, oggi non abbiamo un formato definitivo. Dico solo che sarà applicato il merito sportivo a tutti i partecipanti alla Superlega”.
Su delle possibili date:
“Non vogliamo dare scadenze al dialogo. Quando avremo certezze dal punto di vista del tribunale capiremo meglio, ma è difficile ipotizzare una partenza prima del 2024/2025”.
Sulle squadre inglesi:
“La mano è tesa a tutti coloro che fanno parte del calcio europeo, vogliamo essere inclusivi”.
Sul nuovo formato della Champions League:
“Va nella direzione sbagliata, aumentando le partite della fase a gironi. Ci sono club che non si affronteranno fra di loro, ma che saranno nella stessa classifica… sarà difficile seguirla con passione. La parte importante inizierà a marzo, con gli ottavi”.
Sulla possibilità che vedere spesso big match possa rovinare l’interesse dei tifosi:
“Tutto il contrario. Vengo dalla TV, è importante far affezionare i giovani alle partite in diretta e con maggiore appeal. Real Madrid-Barcellona quattro o cinque volte all’anno crea interesse e può far espandere il calcio”.
Sulla possibilità che il calcio non di prima fascia venga penalizzato:
“Non avrebbe senso, vogliamo ascoltare tutti, voglio conoscere il punto di vista di tifosi e di squadre di tutta Europa”.
Su quando di giocherà la Superlega durante la settimana:
“Non vogliamo pregiudicare i campionati o il calendario, ma si parliamo di una competizione europea da giocare in mezzo alla settimana”.
Sull’espulsione dei club se non si dovesse trovare un accordo:
“Non voglio speculare sulla giustizia. Il potere e le facoltà della UEFA non sono in sintonia con il libero mercato che esiste in Europa”.
Sui migliori arbitri, attualmente sotto contratto con la UEFA:
“Una competizione che organizza le migliori partite con i migliori giocatori avrà i migliori arbitri, per questo serve dialogare. Ci sono esempi, tipo il basket, in cui in situazioni similari ci si è trovati”.
Superlega – Il CEO sulla Juventus
Infine l’ultimo commento:
“La Superlega è molto viva, esiste qualcuno che dice che è morta, ma quando ripeti tante volte le cose sorgono sospetti. Dico con sicurezza che in Europa ci sono dei club che condividono la visione di Juventus, Real Madrid e Barcellona e ora hanno la possibilità di far valere ciò che pensano”.
Giacomo Pio Impastato