Perin sulla Juve del secondo tempo contro il Psg: “Vi spiego cosa è successo!”

Una delle note lievi di questa Juve di inizio stagione è sicuramente Mattia Perin. Causa i vari stop del titolare Wojciech Szczęsny, il portiere italiano è stato chiamato spesso in causa, dando garanzie di un certo livello.

Le capacità e il potenziale dell’ex Genoa non si scoprono di certo ora, ma la sua crescita è sotto gli occhi di tutti e i bianconeri possono dormire sonni tranquilli quando il portiere polacco non è disponibile.

Perin, infatti, sta dimostrando di essere più di un secondo portiere, è, ormai, una vera a propria alternativa a Szczęsny.

Getty Images, Perin

Questa mattina, Tuttosport riporta un’intervista al portiere italiano il quale, tra le tante cose, parla anche del suo momento in bianconero.

Non ho mai rimpianto la scelta di andare alla Juventus. Ho avuto la possibilità di stare in una delle quattro, cinque società top al mondo e ho condiviso lo spogliatoio con campioni e leggende che mi hanno insegnato cosa vuol dire allenarsi per uno scopo solo: la vittoria. Ho appreso tantissime cose che mi porterò dietro per tutta la carriera”.

E’ fondamentale capire che l’allenamento non è soltanto l’ora e mezzo in campo ma anche il
prima e il dopo, l’alimentazione e il tuo stile di vita. Se io avessi appreso queste cose prima, e confesso che c’era Burdisso che me lo diceva spesso e io non lo ascoltavo con attenzione, probabilmente avrei avuto qualche infortunio in meno”.

Dopodiché, parla del match di martedì sera contro il Paris Saint Germain: “E’ stata una bella soddisfazione, non pensavo mai più, nel senso che l’ho sempre sperato certo, ma non pensavo
di giocare partite del genere. Quello che penso della squadra, cioè che il duro lavoro paga sempre, è un dogma della mia vita. Lo rapporto a me stesso”.

Non li scopro certo io i fuoriclasse che giocano nel Psg. In attacco hanno tre dei 5 giocatori più
forti del mondo. Ma conosciamo le nostre qualità e siamo andati a Parigi pensando di giocarcela. Ovvio, se inizia il primo tempo e prendi due gol così un po’ di timore arriva, ma siamo
stati bravi a cambiare l’inerzia dell’incontro seppure non abbiamo portato a casa punti”.

“Nel primo tempo siamo entrati un po’ timorosi ma nel secondo il mister ci ha dato degli input, abbiamo cambiato tipo di pressione e siamo riusciti a metterli in difficoltà. Probabilmente non siamo ancora consapevoli realmente della nostra forza e di quello che possiamo fare, però durante la settimana vedo gli allenamenti e posso dirvi che siamo una squadra fatta di ragazzi super responsabili, intelligenti che hanno voglia di lavorare. Se c’è una cosa che ho imparato nella vita è che il lavoro prima o poi paga sempre”.

Sulla sconfitta, però, dice: “C’è del rammarico, perché perdere non è mai bello. Non possiamo essere
entusiasti del risultato: siamo alla Juventus e sappiamo che vincere è importantissimo, ma sappiamo
anche che dobbiamo rivedere gli errori che abbiamo commesso e avere consapevolezza delle
cose belle che abbiamo fatto. Dobbiamo acquisire nuovamente fiducia in noi stessi”.

“C’è la sensazione che lavorando e continuando a lavorare con tutti gli effettivi possiamo fare qualcosa di bello e di grande, diverso rispetto alle ultime stagioni. Ma sta a noi dimostrarlo sul campo”.

Infine, riferimento alla Nazionale: “C’è un ct che fa delle scelte, le rispetto. Ovvio che la Nazionale è un desiderio che è nel mio cuore, non ho mai pensato che fosse finita. Spero che possa arrivare una chiamata. Ma non mi aspetto niente, cerco di stare focalizzato nel presente, nei prossimi giorni di allenamento”.

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