Gli ultimi tre anni della Juventus sono stati tortuosi a dir poco. I bianconeri hanno dominato per 8 lunghi anni. Già dal nono anno, però, con l’addio di Allegri e l’arrivo di Sarri le idee non sono state chiarissime. I bianconeri hanno scelto e puntato sull’allenatore toscano, ma dopo il campionato vinto, la dirigenza non è rimasta convinta e il tempo per costruire qualcosa non è stato concesso all’attuale allenatore della Lazio.
Dopo l’anno buio con Andrea Pirlo, poi, sulla panchina bianconera è arrivato, o meglio, è tornato Massimiliano Allegri. L’euforia della piazza era tanta, anche perché il ricordo recente dei 5 campionati vinti e delle due finali di Champions League era più che vivo.
Allegri, poi, ha trovato una squadra molto diversa dalla precedente: un nuovo ciclo è infatti in azione, almeno sulla carta. Con la dirigenza, poi, si è deciso di fare alcune scelte, soprattutto quest’anno, di rinnovamento della rosa. Un mix di giovani al servizio dei più esperti. La squadra, infatti, ora, c’è, ma le idee mancano. La partita contro la Fiorentina ne è la dimostrazione più eclatante perché le partite sono state pressoché uguali. Partenza a mille nei primi minuti e poi calo evidente in tutta la partita, come se mancasse qualcosa al livello mentale.
Di certo, il gioco non è spumeggiante, anche se quei primi 15 minuti con il gol di Milik facevano ben sperare. Serve un cambio di marcia e serve subito, altrimenti, anche quest’anno, saranno dolori e si rischia di fare il terzo anno consecutivo senza alzare una coppa al cielo.