de Ligt – Juve, da “capitan futuro” a possibile partente: cosa è cambiato?

Matthijs de Ligt è ufficialmente sul mercato.

La conferma arriva direttamente dall’Ad della Juventus, Maurizio Arrivabene, le cui parole chiare e schiette non lasciano spazio ad interpretazioni.

Il contratto del difensore olandese è in scadenza nel 2024, motivo per cui le strade da intraprendere erano inevitabilmente due: rinnovo o cessione.

Foto: Getty de Ligt Juventus calciomercato editoriale

A differenza di alcuni mesi fa, in cui filtrava ottimismo sulla volontà dell’ex Ajax di prolungare il contratto, sposando il progetto dei bianconeri, la situazione si è completamente capovolta.

“Le risorse sono limitate e si deve scegliere come investirle. In questa visione abbiamo Vlahovic, De Ligt, Locatelli e Chiesa”.

Queste le dichiarazioni del Presidente Agnelli in un’intervista rilasciata a fine aprile, in merito alla vision aziendale ed ai pilastri della Juve del futuro.

Cosa è cambiato negli ultimi mesi? Questa la domanda ricorrente tra i tifosi bianconeri.

De Ligt durante le amichevoli con la sua Nazionale, ha rilasciato diverse interviste in cui ha manifestato malumore per i risultati deludenti degli ultimi due anni.

Il difensore olandese non ha mai nascosto la sua ambizione, la sua voglia di vincere sia in Italia, sia in Europa. Purtroppo il suo arrivo, più o meno come quello di Cristiano Ronaldo, è capitato negli anni transizione del club, durante i quali ci sono stati tre cambi di guida tecnica (ognuno dei quali ha sconfessato le idee ed i progetti precedenti) e diversi cambi nell’assetto dirigenziale (da Paratici ad Arrivabene e Cherubini).

Le uscite premature dalla Champions League contro avversari alla portata, gli ultimi due piazzamenti deludenti in campionato e le sirene della Premier League (NBA del calcio) hanno fatto il resto.

In una squadra alla ricerca di se stessa, di certezze, che ha già salutato Chiellini, Dybala e Morata, l’addio di de Ligt peserà non poco.

La Juventus in questa sessione di mercato, dovrà intervenire in tutti i reparti, con un attacco da rifare, un centrocampo da sistemare, per tacere della situazione riguardante il reparto dei terzini.

Rivoluzionare anche il reparto dei centrali difensivi nella stessa sessione di mercato, appare veramente complicato, trovare uno-due difensori giovani, ma con lo stesso background internazionale dell’olandese è difficile.

Motivo per cui, con tutta probabilità, anche in difesa sull’usato sicuro con annessi rischi. I prossimi arrivi di Pogba e Di Maria, tracciano un nuovo orizzonte: niente più giocatori futuribili, da formare, sì all’instant team per ritornare a vincere il prima possibile (anche se il Milan ha dimostrato che si può vincere con una squadra giovane).

Paragonare la cessione di de Ligt a quella di Zidane e Pogba è un azzardo, in quanto erano anni diversi, con una Juve diversa che vantava due squadre con basi solide, in grado di poter sopperire all’addio di tutti.

I tifosi dovranno sperare essenzialmente in due cose:

  • In un management che riuscirà ad incassare quanto richiesto dalla cessione dell’olandese e che sia in grado di reinvestire con criterio il tesoretto incassato in due difensori che possano far rimpiangere il meno possibile de Ligt;
  • Infine, che da qui in futuro, si gettino realmente le basi per creare un contesto in grado di esaltare al meglio i top player o i “potenziali” top player, così da non sentirsi ridimensionati a livello di ambizioni.

Acquistare top player o “potenziali” top player è facile, tenerli il più a lungo possibile è difficile: questo deve essere il prossimo obiettivo di un top club come la Juventus.

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