Gianluigi Buffon ha concesso un’intervista a La Stampa, dove ha toccato diversi temi tra cui la Nazionale, lo Scudetto e la Juventus.
Per sperare nel prossimo mondiale dovrà giocare fino a 48 anni: “Se l’Italia si fosse qualificata non penso che sarei stato convocato. La meritocrazia è dalla mia parte, ma ci sono altre valutazioni a cui dare precedenza e che rispetto. Sarebbe stato giusto, considerate le scelte degli ultimi anni.“
Secondo mondiale senza Italia: “Già nel 2010 ho capito che le cose stavano cambiando, che avremmo dovuto festeggiare le qualificazioni. Ci mancano qualità e cattiveria: se motivati diamo il massimo, altrimenti possiamo perdere con chiunque. Donnarumma con la sua bravura non avrà più problemi. Un nome per la ripartenza? Tonali, mi ha colpito molto la sua crescita.”
Corsa Scudetto: “Assistiamo a un campionato sui generis, di solito una squadra domina e altre la infastidiscono: quella che sembrava dominare era l’Inter, ma poi ha avuto diversi passaggi a vuoto, s’è rilanciata vincendo a Torino e adesso la rivedo favorita. Se la Juve avesse vinto lotterebbe a sua volta, anche l’Atalanta con il ritmo degli anni scorsi avrebbe potuto ambire al titolo.”
Addio di Dybala: “Non me l’aspettavo ma il club è stato onesto e diretto, Paulo non è funzionale al progetto: mica dicono che lo ritengono scarso. Troverà altrove l’opportunità di fare grandi cose ma non vorrà dire che la Juve ha sbagliato.”
Una partita da rivivere: “Real Madrid-Juventus 1-3, quella del rigore di Cristiano Ronaldo in Champions (penalty segnato dal portoghese, allora al Real, al 97′ tra numerose proteste bianconere, ndr). Siamo stati eliminati ma ho provato emozioni incredibili, mi sono sentito orgoglioso di essere capitano di quella Juve.”
Simone Borghi
This post was last modified on 14 Aprile 2022 - 09:54