Durante il Festival dei Giovani in corso a Gaeta, organizzato da Noisiamofuturo, è intervenuto da remoto il tecnico della Juventus Massimiliano Allegri. Il tecnico ha dedicato alcuni minuti per parlare oltre che dei suoi successi e sconfitte sportive anche della gestione dei giovani nel calcio italiano. Considerato che dopo l’eliminazione dell’Italia quest’ultimo è stato un tema molto discusso, Allegri è andato dritto al punto, spiegando il motivo secondo cui in Italia c’è una gestione sbagliata dei giovani talenti.
Sui giovani: “In Italia da qualche anno a questa parte c’è la tendenza a considerare campioni dei ragazzi dopo 2-3 partite, ma così si bruciano le tappe: a 20 anni un calciatore non può avere la maturità di un 28enne“.
Sulle vittorie e sconfitte impresse nella sua memoria: “Le vittorie sono tutte belle, non saprei scegliere: mi ricordo il primo campionato di C a Sassuolo o il primo scudetto in Serie A. Le sconfitte invece sono tutte brutte, alcune di più perché ti rimane il dubbio che avresti potuto fare qualcosa meglio“.
Sull’aspetto mentale dei calciatori: “Al terzo anno di Milan o al secondo di Juventus partimmo molto male, e anche se lavoravamo tanto non ci rendevamo conto che stavamo perdendo lucidità. Quando abbiamo semplificato tutto siamo andati molto meglio“.
Sul mondo social: “Sono un’ulteriore fonte di condizionamento per i giocatori, a volte è utile tirarsi fuori da queste situazioni. La mia Livorno è dove vado quando ho bisogno di tornare nel mondo reale“.
FILIPPO FAGIOLINI