Come se non bastasse la sconfitta in Supercoppa, arrivata in maniera tragicomica al 120esimo minuto, e l’infortunio al crociato occorso a Chiesa, costretto a saltare l’intera stagione, la settimana della Juve si è arricchita nella notte di una nuova gatta da pelare: il dietrofront di Paulo Dybala sul rinnovo del contratto.
Un paio di mesi fa sembrava cosa fatta: l’argentino, eretto anche dai compagni a leader tecnico del nuovo corso juventino, sembrava intenzionato a firmare un prolungamento che lo avrebbe visto in maglia bianconera fino al 2026. La Joya pareva anche disposta a ridimensionare le iniziali pretese: il nuovo accordo avrebbe previsto un aumento, è vero, ma a cifre molto vicine a quelle percepite attualmente.
Poi però nelle ultime settimane, le dichiarazioni di Arrivabene prima e il conseguente cambio di strategia da parte del club bianconero poi, hanno cambiato le carte in tavola e fatto storcere il naso al numero 10 argentino.
Questa Juve può fare a meno di Dybala?
Rispondiamo noi: no. E a sostegno di questa tesi poniamo subito un argomento di fondamentale importanza: Dybala, se le voci delle ultime ore fossero confermate, lascerebbe la Juve a parametro zero. Il contratto dell’argentino, in scadenza a giugno 2022, non permetterebbe alla società torinese di incassare un solo euro.
I bianconeri perderebbero così, in un solo colpo, oltre che un grande giocatore anche un patrimonio importante da un punto di vista finanziario: la perdita di Dybala non sarebbe, come fu per Pogba, mitigata da un incasso tale da consentire una rifondazione con l’acquisto di nuove pedine – magari – più funzionali al gioco dell’allenatore e all’idea che la società ha di questa nuova Juve.
In ultimo, ma non per importanza, sono da valutare con attenzione le questioni tecnico-tattiche. Da tempo si dice che la Juve sia deficitaria nella costruzione del gioco per via di un centrocampo carente da un punto di vista tecnico; inoltre da qualche mese, più precisamente dopo l’addio di Ronaldo, sono emerse delle criticità evidenti anche in fase offensiva: la squadra di Allegri fatica tremendamente a segnare.
Alla luce di queste considerazioni, come può La Signora privarsi del talento di Dybala? L’unico, nella rosa attuale, capace di fare da raccordo tra centrocampo ed attacco, consentendo così uno sviluppo più armonico della manovra offensiva, e l’unico – tra gli attaccanti attualmente in rosa – ad aver superato in più di un’occasione i 20 gol stagionali (Morata, due volte, si è fermato proprio a quota 20).
Ci sembrano, quelli sopra elencati, validi motivi per dire che questa Juve non può prescindere dal recupero del miglior Dybala. Ora, ovviamente, toccherà anche a lui: La Joya, una volta di più, dovrà comportarsi fino alla fine da grande professionista, provando a risollevare insieme ai compagni una stagione che potrebbe assumere altrimenti i connotati di un film horror. Poi la palla passerà alla società, sperando che Agnelli e soci siano bravi a metterla in porta. Alle spalle del portiere. Proprio come ha fatto Paulo, 109 volte, con la maglia bianconera addosso.
Pierfrancesco Vecchiotti
This post was last modified on 13 Gennaio 2022 - 19:29