La Juventus chiude il girone d’andata di campionato al quinto posto, a meno quattro punti dall’ultimo posto utile per un piazzamento in Champions League. Visto l’inizio complicato della Vecchia Signora in campionato, al momento, è “grasso che cola”.
Nelle ultime cinque partite, complice un calendario agevole, i bianconeri hanno messo a referto quattro vittorie e un pareggio: risultati che hanno permesso alla squadra di Allegri, di rosicchiare punti preziosi, in ottica qualificazione alla prossima Champions League.
Di contro, Atalanta e Napoli, hanno registrato una brusca frenata nelle ultime cinque partite. La banda di Gasp ha messo a referto tre vittorie, una sconfitta ( dal passivo pesante, in casa, contro la Roma) e un pareggio contro il Genoa di Shevchenko.
Il Napoli è la squadra che ha commesso più passi falsi nelle ultime cinque partite di campionato: la squadra di Spalletti ha collezionato solo una vittoria nelle ultime cinque gare, a fronte di tre sconfitte (tutte e tre in casa, l’ultima pesante e inaspettata, contro lo Spezia di Thiago Motta) e un pareggio, che hanno ridotto il distacco dalla Juventus, a cinque lunghezze.
Gennaio è alle porte: cosa aspettarsi dai bianconeri in campo e in ottica mercato?
CAMPO
La Juventus, in vista di gennaio, è attesa da un calendario fitto e complicato, con tanti scontri diretti quasi dal sapore di ultima chiamata, per non perdere ulteriore terreno da chi la precede.
Dopo la sosta natalizia, subito il Napoli in casa: con una vittoria, i bianconeri ridurrebbero il gap a soli due punti. Nonostante le assenze della squadra partenopea (alle prese con infortuni, squalifiche e convocazioni in Coppa d’Africa), sarà una gara complicata per la Juventus, che non ha ancora pienamente convinto.
Massimiliano Allegri ha sistemato la difesa, con un de Ligt sempre più dominante (dati alla mano, è l’unico difensore ad aver subito solo un dribbling in un girone di campionato) e Pellegrini che si sta rivelando una risorsa preziosa, (complice un crollo vertiginoso di Alex Sandro), ma non la fase difensiva: sono ancora tanti i buchi che alcuni interpreti, soprattutto a centrocampo, lasciano dietro, costringendo i centrali a mettere pezze, durante le partite.
Una menzione speciale, la merita sicuramente Szczesny: per un portiere non è mai facile ritrovare solidità mentale, dopo diversi mesi di appannamento. Il portiere polacco, in silenzio e con umiltà, ha saputo ritrovarsi, diventando nuovamente una certezza per la squadra.
Il centrocampo, ad eccezione di Mckennie (unico nella rosa, con determinate caratteristiche) e Locatelli (ultimamente apparso stanco), continua a non convincere: Rabiot e Bentancur, appaiono spesso indolenti e avulsi dal gioco, tutti aspetti che li rendono alquanto irritanti.
Se Bentancur, nonostante tecnicamente continui a sbagliare tanto, almeno in fase di interdizione si rende un minimo utile, Rabiot invece non riesce ad essere utile alla squadra, in nessuna fase di gioco: anzi, il francese in campo crea spesso tanta confusione.
La fase offensiva, ha rappresentato sin qui, il vero tallone d’Achille della squadra bianconera: la Juventus ha segnato 27 gol in campionato, chiudendo il girone d’andata con il tredicesimo attacco della Serie A. Un numero impietoso, per un club che seppur in fase di transizione tecnica e finanziaria, ha uno status che lo porta ad ambire sempre a raggiungere traguardi importanti.
La partenza all’ultimo momento di Cristiano Ronaldo, incide e ha inciso, perché trattasi di uno dei due calciatori più forti e determinanti del mondo, ma non può diventare un alibi. Basti pensare ai tanti addii cui ha dovuto far fronte l’Inter in estate: da Lukaku ad Hakimi, dall’addio burrascoso di Conte, per finire alla situazione Eriksen.
I nerazzurri hanno saputo fare di necessità virtù, mentre la Juventus nella prima metà del girone d’andata di Serie A, ha registrato troppi blackout, soprattutto contro le piccole e confusione, a livello tecnico-tattico ( complice un Massimiliano Allegri, arrugginito dai due anni di stop). Un baricentro troppo basso ha costretto Morata, Chiesa, Kean, Dybala, a coprire troppe porzioni di campo e li ha resi poco lucidi, negli ultimi 20 metri.
Allegri ha ribadito a più riprese di dover lavorare sulla fase offensiva: la speranza è quella di vedere dei miglioramenti in vista della fase calda del campionato e della Champions League (gennaio-febbraio-marzo), perché l’impressione è che la Juventus vista nelle ultime uscite, (nonostante le vittorie), non possa bastare quando il livello delle avversarie inevitabilmente si alzerà.
Lo sa Allegri, lo sanno i calciatori, lo sa la Juventus che spera di recuperare Dybala e Chiesa: nonostante l’impegno profuso da Bernardeschi, la cui abnegazione a livello tattico, condita da qualche buona giocata, è un merito che gli va riconosciuto (attenzione, però, prima di parlare di rinascita definitiva del calciatore, aspettiamo di concludere almeno l’intera stagione), la Juventus non può prescindere dalla qualità della Joya e dal guizzo di Federico Chiesa.
CALCIOMERCATO
Gennaio è anche il mese in cui impazza la sessione di mercato invernale.
In casa Juventus, non c’è margine per sognare. Le parole dell’amministratore delegato Maurizio Arrivabene, sono state abbastanza chiare in tal senso: l’aumento di capitale da 400 milioni è stato varato per dare solidità patrimoniale alla società, motivo per cui, non si intravede “nessun colpo di teatro” in ottica mercato, all’orizzonte.
Attenzione, questo non significa che la Juventus non ha intenzione di fare mercato a gennaio, bensì che si coglieranno le classiche opportunità, preferibilmente profili giovani e dai costi sostenibili a bilancio, mentre difficilmente si andrà su over 30 (salvo formule veramente convenienti).
Prima di poter pensare a qualche colpo in entrata, saranno necessarie e determinanti le uscite:
In entrata i nomi sono sempre gli stessi: Zakaria resta il preferito, ma la concorrenza della Premier League, rende la pista complicata, Kamara in scadenza col Marsiglia potrebbe essere la classica opportunità di mercato da cogliere (i buoni rapporti con l’ex Juve Pablo Longoria, potrebbero agevolare l’operazione), mentre Witsel che resta il preferito di Allegri non rientra nei piani di Arrivabene per età e ingaggio.
La Juventus vorrebbe provare ad anticipare l’arrivo di Rovella, ma il Genoa fa muro e questo rende complicato l’arrivo del centrocampista italiano.
In attacco, Vlahovic resta il grande sogno di mercato dei bianconeri: il bomber della Fiorentina è l’unico calciatore per cui la Juventus è disposta a sforare il budget di mercato, ma a gennaio è praticamente impossibile. Appuntamento rimandato a giugno, Premier League permettendo.
Per gennaio, i nomi sono due: Mauro Icardi, solo a determinate condizioni (prestito secco o prestito con diritto e non obbligo di riscatto, formula sgradita al Psg) e Gianluca Scamacca del Sassuolo ( con una formula simile all’acquisto di Locatelli, anche se i neroverdi non vorrebbero privarsene a gennaio).
Naturalmente, non possono escludersi sorprese, perché il mercato si sa, non è una scienza esatta e può succedere tutto e il contrario di tutto, nel giro di poche ore.
Al momento, due cose sono certe: parlare di una “Juventus rinata” dopo qualche vittoria, è prematuro e rappresenta una mancanza di rispetto nei confronti della stessa, che per nove anni è stata una corazzata. Non può essere quella vista sin qui, la vera Juve.
In tal senso, i mesi di gennaio e febbraio, saranno cruciali per capire cosa vorrà fare da grande la squadra bianconera, dimostratasi sin qui, la grande incompiuta del campionato.
This post was last modified on 24 Dicembre 2021 - 17:14